CRISI UCRAINA / CRISI VENETA
16 February, 2022 by
CRISI UCRAINA / CRISI VENETA
Silvano Viero
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VICENZA- Conferenza stampa Ufficio Dogale

       REPUBBLICA VENETA

                                                    - UFFICIO DOGALE -

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Vicenza, 16.2.2022, davanti alla caserma militare USA “Ederle” Conferenza stampa di Albert Gardin – CXXI Doge   La crisi “ucraina” costringe l’Europa a un ripensamento dei propri equilibri interni e dunque anche della questione veneta, rimasta per troppo tempo ignorata o, piuttosto, soffocata. A differenza della temuta occupazione ucraina, rimasta virtuale, l’occupazione veneta invece è una violenza reale che le potenze europee dominanti esercitano ininterrottamente sui Veneti dal 1797.

Una situazione che i Veneti, attraverso le ricomposte istituzioni della Repubblica Veneta, vogliono far cessare in nome del diritto dei popoli e dei diritti umani. Va chiarito subito che la Repubblica Veneta è stata occupata violando il suo statuto e la sua politica secolare di Nazione neutrale, aggredita alle spalle dalla Francia e dall’Impero asburgico che hanno imposto la loro dominazione con la forza delle armi; nel 1866 Francia e Austria, per esigenze di riassesto delle loro politiche imperiali, hanno ceduto i territori veneti occupati al Regno d’Italia che ha proseguito la politica di sopraffazione esercitata precedentemente da Parigi e Vienna. I Veneti sono dunque stati trascinati dentro uno Stato predone, l’Italia, che parlava e che parla una lingua politica, amministrativa, economica e sociale agli opposti della nostra.

Con la prepotenza delle armi e con il lavaggio del cervello nelle scuole siamo stati indottrinati a essere colonia italiana. La sottomissione forzata alle politiche azzardate italiane ci ha costretti a una vita sociale e culturale proprie di una colonia. Se l’Europa condanna oggi le politiche di occupazione, deve incominciare da quella veneta! Il 17 gennaio 2020 le autorità venete hanno presentato una proposta di adesione al Consiglio d’Europa di Strasburgo per far valere al suo interno i valori della libertà, del rispetto delle sovranità degli Stati europei, della solidarietà internazionale, della unità confederale tra le nazioni europee. Il Consiglio d’Europa, che si pretenderebbe essere tempio del diritto e della democrazia, non ha ancora capito e affrontato il problema veneto, confondendoci forse per un’organizzazione secessionista!

La crisi ucraina mette ancora in evidenza la posizione coloniale della stessa Europa, sottomessa a un imperialismo americano. Gli Stati Uniti si sono posti come eredi delle politiche napoleoniche e di quelle hitleriane, imponendo la loro dominazione sul nostro continente attraverso anche e soprattutto una rete di 50 basi militari disseminate in tutti i paesi dell’Unione Europea. Due di queste basi sono nei confini storici della Repubblica Veneta, a Vicenza e ad Aviano, come territorio sovrano USA e costituiscono delle piattaforme avanzate della politica militare americana per i suoi interventi in Asia, Africa o fronte russo. Le attività di queste basi ci portano a condividere di fatto le politiche militari americane, anche quando sono contrarie alle nostre scelte.

La presenza di queste basi americane deve essere al più presto rivista insieme dalle autorità venete e americane, su un piano di parità e di rispetto reciproco, non confondendo la Repubblica Veneta con l’Italia, nazione sottomessa dagli USA con la resa incondizionata di quest’ultima del 1943.
La Repubblica Veneta ha sempre perseguito una politica repubblicana e indipendente, secondo i suoi valori religiosi ed etici che non le consentono di subire scelte politiche nei suoi confini dettate da Stati stranieri.  Non vogliamo avamposti militari stranieri nel nostro territorio, come non li vogliamo per l’Europa libera e indipendente. D’altronde gli USA stessi non accetterebbero mai nei loro territori la presenza di basi militari straniere fuori dal loro controllo. Dunque esigiamo un rapporto paritario e di rispetto da parte degli USA. La politica americana non deve confondere la Repubblica Veneta con l’Italia!

Il Maggior Consiglio (il parlamento veneto) ha deliberato un processo di decolonizzazione e stabilito per il 1° marzo 2023 la fine della colonizzazione italiana sui territori veneti. Perciò il riconoscimento della Repubblica Veneta dovrà essere in cima alle trasformazioni che dovranno avvenire prossimamente in Europa. Noi chiediamo alla Federazione Russa e ai paesi indipendenti di sostenere nel Consiglio d’Europa l’adesione della Repubblica Veneta, occupata ma non vinta!

VICENZA CASERMA EDERLE

 
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