Pubblichiamo il testo della lettera inviata il 31 agosto 2024 a mezzo Mail PEC a tutte le autorità italiane in indirizzo sui Territori della Repubblica Veneta.
Prot. 04/24.08.003.MAC
Al Presidente Governo italiano
Giorgia Meloni
presidente@pec.governo.it
Governatore ente amministrativo Regione Veneto
Luca Zaia
protocollo.generale@pec.regione.veneto.it
Governatore ente amministrativo Regione Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga
regione.friuliveneziagiulia@certregione.fvg.it
Governatore ente amministrativo Regione Lombardia
Attilio Fontana
presidenza@pec.regione.lombardia.it
protocollo@pec.provincia.bs.it
protocollo@pec.provincia.bergamo.it
Prefetti Territori Veneti
Loro Sedi
Sindaci Territori Veneti
Loro Sedi
Oggetto: Richiamo urgente per la sicurezza elettromagnetica dei cittadini.
Egregi Signori, il Maggior Consiglio in riferimento alla Delibera nr 8/2024 - Tutela dei cittadini dall’inquinamento elettromagnetico - è a chiedere di dare il dovuto rispetto a quanto è richiesto dal Diritto Internazionale e dalle Leggi italiane sulla tutela della salute dei cittadini.
Richiamiamo perentoriamente questo diritto alla salute in specie dopo che il governo italiano “Meloni” con l’art. 4, comma 7-bis del Decreto Coesione (DL 60/2024, convertito in L. 95/2024) ha permesso di superare il valore di attenzione del campo elettrico di 6 V/m misurato su una media di 24 ore emesso dai ponti radio di telefonia mobile stabilito da precedente normativa di legge.
A tale scopo vi scriviamo per porre alla vostra cortese attenzione questa questione ambientale che richiede un intervento urgente.
Desideriamo altresì informarVi che agiamo in qualità di rappresentanti nominati dalle nostre Comunità Venete Marciane, pertanto siamo componenti ufficiali del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta, la quale non ha mai cessato di esistere ma è sempre stata repressa la volontà del Popolo Veneto nell’esercitare la propria sovranità sulla Stato Veneto, Nazione Veneta.
Repubblica Veneta ha formalmente ripreso il suo ruolo di governo nei propri Territori, rappresentando il Popolo Veneto e le sue Comunità attraverso la ricomposizione del Maggior Consiglio dal 2016. In quest'ambito nutriamo un genuino interesse a collaborare con le istituzioni italiane che al momento amministrano il nostro territorio, ricordando che l’unico proprietario ne è il Popolo Veneto, indigeno su questo territorio da tre millenni ed ha espresso una Repubblica sovrana per oltre 1100 anni, pertanto rivendichiamo il diritto di partecipare alle decisioni riguardanti questa questione dell’incremento delle potenze radianti emesse dagli apparati di radio trasmissione ad uso telefonia, e in specie per altri fini industriali o militari.
Cogliamo l’occasione per porre la vostra attenzione sui seguenti fatti e argomenti scientifici a corredo della nostra richiesta, in modo che possiate acquisire la giusta consapevolezza, quindi interveniate, urgentemente entro la data del 04.09.2024, presso il vostro governo centrale per fermare questa deriva legislativa che è unicamente a favore degli interessi delle aziende di telefonia le quali agiscono anche per interessi di altri soggetti e non certamente per la salute e il benessere dei cittadini.
Questo nonostante la ricerca scientifica dimostri in modo sempre più chiaro che le radiazioni da radiofrequenza della telefonia mobile possono causare rischi per la salute. La legislazione attuale sta premendo l’acceleratore sullo sviluppo delle reti 5G, liberalizzando e semplificando le procedure di installazione delle nuove antenne e permettendo un aumento sconsiderato delle potenze elettromagnetiche emesse dalle stesse trascurando tutte le evidenze scientifiche sui danni alla salute.
Nel 2012 il Decreto Crescita (DL 179/2012) ha portato la media della misurazione del campo elettrico della radiofrequenza su una media di 24 ore, anziché di 6 minuti, in modo del tutto arbitrario e privo di fondamento scientifico. Si evidenzia che 6 minuti è il tempo biologico necessario alle cellule a dissipare il calore indotto dal campo elettromagnetico attraverso la circolazione sanguigna. La media su 24 ore serve solo a diluire i valori diurni, che sono alti per il grande numero di utenti dei cellulari, con quelli notturni quando ci sono pochissimi dispositivi attivi.
Nel 2020 il D.L. n. 76/2020 ha modificato l’art. 8, comma 6 della legge 36/2001, vietando ai Comuni di emettere ordinanze contingibili e urgenti nei confronti della tecnologia 5G, ma non introducendo, sotto questo profilo, alcuna nuova imposizione normativa, se non un inutile, umiliante accanimento nei confronti degli enti locali, le cui competenze sono già ampiamente disciplinate dalla legge(1).
La scorsa primavera il Governo ha aumentato di sei volte il valore di attenzione della radiofrequenza da 100 a 600 milliwatt/mq, che corrisponde a un aumento del campo elettrico da 6 a 15 V/m (2).
Oltre settanta scienziati esperti di bioelettromagnetismo avevano inviato un Appello a Governo e Parlamento per la Sicurezza Elettromagnetica, ma è rimasto inascoltato. Per giunta, l’aumento dei limiti ambientali della radiofrequenza serve solo a fornire extraprofitti alle multinazionali (tutte straniere), concedendo loro la possibilità di installare più antenne e al contempo con caratteristiche più potenti sugli stessi pali.
Tutto ciò rappresenta il tradimento del principio di precauzione, invocato dalla Legge quadro sull’elettrosmog n. 36/2001 e dall’Unione Europea (3) .
In ultimo, ma non per importanza, la Legge 4 luglio 2024 n. 95 (4) sottrae ai comuni nelle “aree a fallimento di mercato” (quelle dove gli operatori non hanno convenienza ad investire) il potere di stabilire dove installare le nuove antenne di telefonia mobile nel proprio territorio. Tale legge appare palesemente incostituzionale perché incide sulle prerogative di governo del territorio, attribuite dalla Costituzione agli enti locali. Per questo chiediamo alla Regione di impugnare URGENTEMENTE l’art. 4, comma 7-bis del Decreto Coesione (DL 60/2024, convertito in L. 95/2024), sollevando l’incostituzionalità della norma presso la Corte costituzionale. C’è poco tempo per intervenire, poiché i termini scadranno il 4 settembre 2024.
Non è tempo di restare a guardare perché le evidenze del rischio sono allarmanti.
È stato pubblicato, infatti, il primo studio scientifico al mondo sugli effetti del 5G in condizioni reali di utilizzo. I ricercatori svedesi L. Hardel e M. Nilsson hanno documentato sette casi di residenti vicino ai ripetitori della telefonia mobile che si sono ammalati della “Sindrome da Microonde” poche ore dopo l’installazione e l’attivazione del 5G e le loro condizioni di salute sono state tali che non hanno avuto altra scelta da doversi trasferire (5).
Fino a questo studio, c’erano alcune ricerche sulle frequenze del 5G, ma non nelle reali condizioni d’uso: l’algoritmo del 5G, infatti, rende le radiazioni estremamente pulsate, polarizzate e modulate e sono proprio questi tre aspetti a renderle più pericolose rispetto alle altre tipologie di radiofrequenze. Già nel 2017 un gruppo di 170 esperti e decine di associazioni avevano inviato all’Unione Europea l’Appello per una Moratoria del 5G, rimasto inascoltato (6).
Dal 2018, quando sono state vendute le frequenze del 5G, a oggi sono state pubblicate altre ricerche scientifiche che documentano la pericolosità del 5G e la totale inadeguatezza degli attuali limiti di sicurezza della radiofrequenza. (7)(8)(9)(10)
Va ricordato, infine, che la radiofrequenza è stata classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.) nel 2011 come “possibile cancerogeno per l’Uomo” di classe 2B.
Lo studio francese CERENAT (11) ha concluso che la radiofrequenza è un “probabile cancerogeno” di classe 2A e uno studio svedese del 2014 (12) ha concluso addirittura che è un “cancerogeno certo”. A confermare il rischio cancerogeno sono intervenuti anche due studi del 2018 dall’Istituto Ramazzini di Bologna (13) e dal National Toxicology Program degli Stati Uniti (14).
Il Maggior Consiglio dichiara perentoriamente che ci troviamo di fronte a una sfida senza precedenti alla sicurezza sanitaria del nostro territorio.
Dobbiamo imparare dalle lezioni del passato, come il caso del tabacco e dell’amianto, per adottare delle politiche cautelative.
Per questo chiediamo che agiate prontamente verso il governo italiano per:
• impugnare immediatamente (prima del 4 settembre 2024) davanti alla Corte Costituzionale la Legge 4 luglio 2024 n. 95 che impedisce ai comuni nelle “aree a fallimento di mercato” di esercitare le competenze sulla pianificazione delle antenne;
• approvare una legge che stabilisca il valore di attenzione di 6 V/m misurato su una media di 6 minuti sui territori Veneti e, ciò nella convinzione che l’aumento dei limiti sia incostituzionale e contrario al principio di precauzione;
• presentare una proposta di legge nazionale di iniziativa regionale, che chieda al Parlamento di riportare il valore di attenzione di 6 V/m misurato su una media di 6 minuti.
Nell'ottica di intraprendere un dialogo costruttivo e solidale, proponiamo un incontro, durante il quale possiamo discutere a fondo le questioni inerenti al tema della presente missiva e delineare strategie congruenti al fine di tutelare l'incolumità e il benessere dei nostri rispettivi cittadini.
Ricordo che è dovere primario degli amministratori dei territori contesi, quali sono i territori veneti rivendicati da Repubblica Veneta, in base ai trattati internazionali di preservarne il territorio, non apporre modifiche strutturali ed ambientali, e tutelare la salute dei popoli amministrati (Ratifica del Patto di New York del 1966 con Legge 881/1977). Ogni sopruso e violazione verrà denunciata all’ Office of the High Commissioner United Nations Human Rights (O.H.C.H.R.) presso la sede di Ginevra.
Siamo pronti a fornire ampia documentazione scientifica, indicando le fonti normative che giustificano le nostre richieste, se vorrà, siamo a disposizione per organizzare eventi di divulgazione su questi temi per la cittadinanza.
Inoltre siamo certi che, attraverso un impegno congiunto, possiamo individuare soluzioni che rispettino la salute e i diritti umani, garantendo così un futuro stabile e sereno per tutti gli abitanti del nostro territorio.
Nell'attesa di un suo cortese riscontro, porgiamo i nostri più distinti e cortesi saluti.
Venezia 29 Agosto 2024
Per il Maggior Consiglio
Il Camerlengo Il Cancelliere
Carlo Dotto Silvano Viero
Note:
1) https://www.ecolanditaly.it/2020/10/17/il-decreto-semplificazioni-e-legge-cosa-cambia-per-i-comuni-nella-gestione-di-antenna-selvaggia/
2) Art. 10 della legge n. 214 del 30 dicembre 2023.
3) COM(2000) 1 final. del 2 febbraio 2000.
4) Legge di conversione del Decreto Coesione, nel cui art. 4, comma 7-bis.
5) Hardell L, Nilsson M. Summary of seven Swedish case reports on the microwave syndrome associated with 5G radiofrequency radiation. Rev Environ Health. 2024 Jun 19. doi: 10.1515/reveh-2024-0017. Epub ahead of print. PMID: 38889394. In italiano si trova un riassunto sulla rivista Infoamica di luglio/agosto: https://www.infoamica.it/infoamica4/
6) http://www.infoamica.it/appello-per-fermare-le-telecomunicazioni-5g/
7)Kostoff RN, Heroux P, Aschner M, Tsatsakis A. Adverse health effects of 5G mobile networking technology under real-life conditions. Toxicol Lett. 2020 May 1;323:35-40. doi: 10.1016/j.toxlet.2020.01.020. Epub 2020 Jan 25. PMID: 31991167.
8) Hardell & Nyberg 2020: Hardell L. & Nyberg R., «Appeals that matter or not on a moratorium on the deplyment of the 5th generation, 5G, for micorwave radiation», Molecular and Clinical Oncology 12: 247-257.
9) International Commission on the Biological Effects of Electromagnetic Fields (ICBE-EMF). Scientific evidence invalidates health assumptions underlying the FCC and ICNIRP exposure limit determinations for radiofrequency radiation: implications for 5G. Environ Health. 2022 Oct 18;21(1):92. doi: 10.1186/s12940-022-00900-9. PMID: 36253855; PMCID: PMC9576312.
10) Esra N e Niels K, Systematic Derivation of Safety Limits for Time-Varying 5G Radiofrequency Exposure Based on Analytical Models and Thermal Dose, Health Physics: December 2018 - Volume 115 - Issue 6 - p 705–711.
11) Coureau G et al, Mobile phone use and brain tumours in the CERENAT case-control study, Occup Environ Med, doi:10.1136/oemed-2013-101754 Online First 9 May 2014.
12) Hardell L, Carlberg M. Mobile phone and cordless phone use and the risk for glioma - Analysis of pooled case-control studies in Sweden, 1997-2003 and 2007-2009. Pathophysiology. 2015 Mar;22(1):1-13. doi: 10.1016/j.pathophys.2014.10.001. Epub 2014 Oct 29. PMID: 25466607.
13) https://ehtrust.org/wp-content/uploads/Belpoggi-Heart-and-Brain-Tumors-Base-Station-2018.pdf
14) https://ntp.niehs.nih.gov/results/areas/cellphones/index.html
15) Legge di conversione del Decreto Coesione, nel cui art. 4, comma 7-bis.