Consigliere del Maggior Consiglio
Franco Rocchetta
articolo -la nuova di Venezia-
VENETA DIPLOMAZIA DIMENTICATA
El Mariàdho, l’annuale Matrimonio delle venete e dei veneti liberi con le Acque attraverso il lancio dell’Anello d’Oro in Mare è un rito sacrale ed istituzionale, morale e sociale anteriore a Cristo ed a San Marco, alla pari col Diritto Veneto: Diritto che precede anche quello Romano, e che Daniele Manin - nel 1847 - dimostra non essere stato sostituito nemmeno da questo. Entrambi perpetuano e rinnovano attraverso i millenni i valori positivi della civiltà veneta: la giustizia equa per tutti (ma più severa coi potenti), lo spirito comunitario e la solidarietà, la strenua difesa dei malati e dei più deboli, la comunione con l’ambiente, il benessere diffuso, la vera repubblica ed il federalismo, i principi che oggi noi chiamiamo democratici, la ricerca costante della sicurezza e della pace, e quindi l’arte e la scienza della diplomazia, il bene comune.
Pensavo che il Patriarca Veneto, Francesco Moraglia, ed il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, fossero ben al corrente di tutto ciò. Ma ora entrambi sembrano ignorarlo.
Essi hanno così deciso di gemellare Venezia ed Odessa (dimenticando La Tana, Rostov sul Don), e di affidare platealmente copia dell’Anello all’Ambasciatore di uno dei due Stati in lotta proprio intorno ad Odessa. Perché ad un Ambasciatore soltanto, solo ad uno ?
Perché schierarsi faziosamente a lato di uno dei due fronti ? Così facendo, mentre a parole si invoca la “pace”, si getta benzina sul fuoco, e si calpestano la storia e la civiltà veneta.
Ai tempi della infernale Guerra dei Trent’anni la Veneta Repubblica vuole e riesce mantenersi neutrale: ciò le permette di tessere con grande abilità e saggezza le trattative che conducono alla Pace di Westfalia. La Pax Veneta, che dona all’Europa oltre un secolo di serenità e benessere. Odessa è stata fondata dai russi nel 1794, e nel 2014 ha visto una cinquantina di russe e russi e di ucraine ed ucraini democratici bruciati vivi nel compiacimento del regime tuttora al potere lì e nella maggior parte dell’Ucraina.
Ma la guerra in corso attorno ad Odessa non è iniziata nel Febbraio scorso, e neppure nel 2014, né nel 1993, quando Eltsin bombarda il Parlamento della Federazione Russa: seguo alla televisione quelle scene angoscianti assieme all’amico Shevardnadze, che mi dice «Ciò cui stiamo assistendo, Franco, è quanto i padroni d’Oltremanica e d’Oltreoceano di Boris Eltsin gli stanno ordinando di fare».
Questa guerra nasce nel 1918, quando Americani e Inglesi e Canadesi (e tanti altri) approfittano della Guerra Civile in Russia per attaccarla da ogni lato nel tentativo di spartirsela e di colonizzarla. Brugnaro e Moraglia (che siede sulla cattedra di due grandi diplomatici, Roncalli e Luciani) non possono ignorare tutto questo.
Franco Rocchetta Roni.
già Consigliere Comunale di Venezia.