In diverse arenghi (n.d.r. “Riunioni”) tenutisi dai cittadini della nostra Comunità tra agosto e settembre ’23 è emersa la notizia che sul territorio della nostra macro Comunità vi sono stati in questi mesi estivi numerosi arrivi di giovani migranti, in maggioranza assoluta di sesso maschile, di cui non siamo a conoscenza dello loro status giuridico, se sono profughi (quindi tutelati dalla Legge 881/77) o clandestini, sistemati alla meglio in varie abitazioni/alberghi/case di riposo messe a disposizione nella maggior parte dei casi dai Comuni, privati o associazioni di scopo.
Inoltre siamo a conoscenza da parte della Prefettura di Belluno dell’affannosa ricerca di ulteriori immobili e di associazioni più o meno pubbliche che si prestino a gestire ulteriori flussi di migranti in arrivo nel nostro territorio. Non aiuta di certo le notizie di incontrollati e incessanti arrivi di profughi sull’ordine di decine di miglia, senza nessuna capacità da parte dello Stato italiano a porvi un freno essendo del tutto impotente, presso l’isola di Lampedusa e non solo. Migranti dove nella totalità dei casi trattasi di clandestini e non certo di profughi che saranno tutti smistati in Italia e guarda caso in particolare nei Territori delle Comunità Venete appartenenti alla Repubblica Veneta sotto amministrazione italiana (occupata dal 1866). Apprendiamo che la stampa locale [n.d.r. Gazzettino 11.09.2023] cita, certamente un caso fortuito, che da una ricerca risultino ben 51.000 abitazioni sfitte. Chi sa fare uno più uno capirà dove si vuole arrivare con queste notizie di migliaia di case vuote tutte da riempire e inoltre siamo a conoscenza delle dichiarazioni del Presidente Confcommercio Belluno che auspica la sistemazione dei "nuovi bellunesi" (al seminario di FEBEL 2030 del 03/07 presso LatteBusche) per sostituire i giovani della nostra Comunità che emigrano in cerca di migliori opportunità.
Tutto questo ha portato ad un ampio dibattito tra i nostri cittadini partecipanti agli arenghi (riunioni) della Comunità e si è convenuto che è nostro dovere essere partecipi e collaborare con quanto sta attuando l’istituzione italiana della Prefettura di Belluno sul nostro territorio, che ancora lo amministra, ricordando loro che l’unico proprietario ne è il Popolo Veneto indigeno su questo territorio da tre millenni. Da tutto questo si è deciso di inviare una lettera al Prefetto di Belluno e alle varie forze di polizia militare che operano sul nostro territorio per richiedere la convocazione di una nostra delegazione.
Di seguito il testo della lettera inviata il giorno 17 settembre ’23 e ad oggi non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta, richiederemo e auspichiamo, se permane il silenzio da parte della Prefettura, l’intervento del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta alla quale la nostra Comunità è parte integrante.
Al Prefetto di Belluno
Dott. Mariano Savastano
Mail: prefettura.belluno@interno.it
Al Maggior Consiglio
Repubblica Veneta
Mail: segreteriamc@repubblicaveneta.net
Al Questore di Belluno
Dott. Francesco Zerilli
Mail: dipps112.00f0@pecps.poliziadistato.it
Al Comandante Prov. Carabinieri Belluno
Colonnello Enrico Pigozzo
Mail: provblcdo@carabinieri.it
Al comandante Guardia di Finanza Belluno
Colonnello Dario Guarino
Mail: BL0500000p@pec.gdf.it
Belluno, 16.09.2023
Prot. 23/09.001.BL
In qualità di rappresentanti della Comunità Belluno 1420, ci rivolgiamo a Lei con la presente lettera per condividere le crescenti preoccupazioni che stanno affliggendo il nostro territorio. L'incessante flusso migratorio che sta interessando il territorio della macro Comunità Belluno 1420 (Provincia di Belluno) ci spinge a cercare un chiarimento riguardo alla presenza di rifugiati, conformemente al Patto di New York del 1966, ratificato attraverso la Legge 881 del 1977 dello Stato italiano, e di individuare chiaramente quanti invece sono i soggetti che si trovino in situazione di clandestinità.
Siamo pienamente consapevoli che tra gli immigrati che giungono nel nostro territorio potrebbero annidarsi elementi appartenenti a frange violente, tra cui ex detenuti o individui che hanno preso parte ad attività di guerriglia e terrorismo nei loro Paesi d'origine. Questo scenario sottolinea l'importanza di affrontare con determinazione e attenzione la questione, nell'ottica di preservare la sicurezza e il benessere dei nostri concittadini.
Desideriamo altresì informarLa che agiamo in qualità di rappresentanti nominati dalla nostra Comunità Veneta Marciana Belluno 1420 e pertanto componenti ufficiali del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta, una Comunità in continua espansione sul suolo della provincia di Belluno. Inoltre la Comunità è parte integrante insieme ad altre parimenti attive sui Territori Veneti che ne costituiscono la parte fondante della Repubblica Veneta. La quale non ha mai rinunciato al diritto di esistere in quanto aggredita militarmente dal 1797 e pertanto impedita di continuare a esercitare la propria sovranità. La Repubblica Veneta ha formalmente ripreso il suo ruolo di governo dei propri Territori, rappresentando il Popolo Veneto attraverso la ricomposizione del Maggior Consiglio dal 2016.
In quest'ambito, nutriamo un genuino interesse a collaborare con le istituzioni italiane che al momento amministrano il nostro territorio ricordando che l’unico proprietario ne è il Popolo Veneto indigeno su questo territorio da tre millenni ed ha espresso una Repubblica sovrana per oltre 1100 anni, pertanto rivendichiamo come Comunità Belluno 1420 il diritto di partecipare alle decisioni riguardanti questo fenomeno al fine di affrontare con efficacia l'attuale sfida.
Manifestiamo quindi la nostra volontà di offrire il contributo fattivo della macro Comunità Belluno 1420, dotata di un reparto di Protezione Civile, finalizzato alla salvaguardia dei cittadini della Comunità e dei residenti nel Bellunese, i quali costituiscono parte integrante della nostra realtà e, di conseguenza, cittadini della Repubblica Veneta.
Nell'ottica di intraprendere un dialogo costruttivo e solidale, proponiamo un incontro, durante il quale possiamo discutere a fondo le questioni affrontate e delineare strategie congruenti al fine di tutelare l'incolumità e il benessere dei nostri cittadini. Siamo certi che, attraverso un impegno congiunto, possiamo individuare soluzioni che rispettino i diritti umani e la sicurezza, garantendo così un futuro stabile e sereno per tutti gli abitanti del nostro territorio.
Nell'attesa di un suo cortese riscontro, porgiamo i nostri più distinti e cortesi saluti.
I rappresentanti sul territorio della Comunità.
Maurizio Curto
Carlo Zanotelli
Pasqualina Tramontin
Stefano De Mattia
Marina Venzon
Denise Corso
Giovanni Pauletto
Cinzia Cannavò
Serenella Guglielmi