Prot. 04/24.12.002.MAC
Premesso che, dopo i tragici eventi iniziati con l’invasione ed occupazione da parte delle truppe francesi avvenuta nel corso del 1796/1797; proseguita con la firma del Trattato di Vienna del 1815; Trattato che ha di fatto reso i territori della Repubblica Veneta allo stato di una colonia da sfruttare da parte degli Stati che nel tempo si sono trasferiti il loro possesso.
Accertato che, gli Stati del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, del Regno di Francia, del Regno di Prussia, dell’Impero d’Austria e dell’Impero di Russia, hanno concorso con il loro operato e con la firma del Trattato di Vienna del 1815, alla disintegrazione politica, economica e monetaria della Repubblica Veneta; tali Stati sono ad oggi identificabili nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, nella Repubblica di Francia, nella Repubblica di Germania, nella Repubblica d’Austria e nella Repubblica di Russia, in quanto eredi giuridici degli originari Stati firmatari.
Assodato che, la ricomposta Repubblica Veneta, come ogni Stato del mondo ha il diritto di dotarsi di una moneta in modo da agevolare gli scambi economici tra le genti e le imprese che operano nei territori dello Stato e gli scambi economici con le genti e le imprese presenti negli altri Stati.
Considerato che, la Repubblica Veneta si muove in ambiti giuridici che per ora non le consentono di dotarsi di una moneta ufficiale di Stato, ma la obbligano ad istaurare un percorso monetario che salvaguardi sia le persone che aderiscono alle Comunità che hanno fatto atto di Dedizione, sia le stesse Istituzioni dello Stato.
Verificate varie possibilità di avviare scambi tramite uno strumento che non fosse assoggettato ad enti che ne avessero un controllo politico diverso da quello dello Stato di appartenenza, nel rispetto che la Repubblica Veneta dà al Patto di New York del 1966 (dei diritti civili e politici) e che altri Stati hanno garantito recependolo.
Il Maggior Consiglio, analizzati con cura svariati strumenti di regolazione dei conti e dei commerci sia a livello di utente singolo che dal punto di vista politico e geopolitico, ha valutato oggetto interessante il proporre la moneta denominata BITCOIN, quale strumento principale per le regolazioni economiche interne ed esterne dello Stato e dei suoi cittadini, adottando ufficialmente l’uso da parte della Repubblica Veneta della moneta denominata BITCOIN. Resta inteso che i cittadini potranno continuare ad utilizzare qualsiasi altra moneta “FIAT” per le loro operazioni di commercio e incassi/pagamenti vari previo pieno accordo tra le parti sulla moneta con cui regolarle.
Si elencano qui alcuni pro e contro con relativo commento esplicativo al fine di rendere la presentazione il più completa possibile:
Per lo Stato:
• Adottare una Moneta non regolata direttamente dal Provveditorato all’Economia per la normale costituzione delle monete in uso sarebbe un po’ come aderire ad un piano di colonizzazione, il BITCOIN in questo caso è una moneta la cui ideazione e realizzazione si è sviluppata cercando di dare soluzione a problematiche di influenza politica e riduzione delle libertà dei fruitori. Quindi la linea di principio si accomuna all’idea di libertà che la Repubblica Veneta vuole riportare al suo Popolo.
• Il BITCOIN non è influenzabile, controllabile, aumentabile o diminuibile da alcun soggetto a livello mondiale (anche se al momento può subire variazioni di valore perché utilizzato da alcuni soggetti come investimento al posto che come moneta, il che comunque porta ad esso anche svariati vantaggi).
• Il BITCOIN per delle sue caratteristiche tecniche e concettuali a differenza delle monete che utilizziamo non è ancora soggetto a svalutazione, il valore in questo momento è in continua crescita nonostante subisca delle variazioni anche negative date dalla sindrome speculativa, instillata come fede economica negli ultimi decenni, e da attacchi per sfiduciarlo a livello di utenza di base per eliminare un possibile concorrente nel mercato valutario.
• Il BITCOIN attualmente può essere considerato il paritetico digitale dell’oro, quindi se consideriamo cosa l’oro è stato fino all’avvento delle Banche emittenti moneta fiat, possiamo considerare il BITCOIN come il successore della garanzia di valore nel tempo.
• Alla vista attuale quindi il BITCOIN non può essere considerata una moneta di Stato ma solamente da esso acquisita per l’uso. Questo in quanto una moneta di Stato deve avere la possibilità di essere “regolata” dalla compagine politico amministrativa dello Stato stesso, ai fini di poter attuare progetti che solo con una moneta emessa dal dipartimento del “Tesoro” e quindi modulabile secondo progettualità nel valore fiduciario.
Per il cittadino:
• Il BITCOIN è una moneta avviata, diffusa (anche se richiede una maggiore espansione per l’utilizzo giornaliero), anonima, non tracciabile, non sequestrabile, disponibile in qualunque posto al mondo nel quale si possa collegarsi ad internet.
• Il BITCOIN richiede responsabilità in quanto per usarlo a pieno non sono previsti intermediari, quindi le chiavi della propria vita monetaria sono nelle mani della persona che possiede il portafoglio.
• Il BITCOIN non “regala pasti gratis”, è limitato, chi lo possiede ne ha, chi non ne ha non li può “creare”, neppure banche o Stati.
• Il BITCOIN nell’arco di poco più di un decennio ha incrementato il suo valore da frazione di dollaro a 100.000 $ nel mese corrente, chi dice di avere perso “soldi” con il BITCOIN è perché lo ha usato unicamente per scopi speculativi in momenti sbagliati e non l’ha valutato sul lungo periodo. Chi lo abbia valutato come riserva di valore cercando di utilizzarlo in quantità quando non è sottoposto ad attacchi speculativi ne ha tratto solo vantaggi. Maggiore è l’utilizzo come moneta corrente maggiore sarà la stabilità.
• Il BITCOIN non ti dà la libertà, il BITCOIN è uno STRUMENTO di libertà. Come strumento, il cittadino della Repubblica Veneta deve conoscerne il funzionamento (e la Repubblica Veneta nel caso di adozione ha l’intenzione di proporne l’istruzione), i vantaggi nell’utilizzo, gli svantaggi, il PROGETTO POLITICO al quale lo si associa.
• Il BITCOIN associato ad un progetto politico come quello della Repubblica Veneta TI dà la possibilità di aderire ad un progetto nel quale TU diventi azionista e Re della Cosa Pubblica.
• Il BITCOIN senza un progetto politico ti permette di essere un fuggitivo più o meno abile ed eventualmente un combattente in determinati frangenti rispetto a una compagine che ti vede come loro schiavo (quindi soggetto totalmente ai voleri che possono importi attraverso organizzazioni statuali da TE NON influenzabili).
Alla luce di questi fattori il Maggior Consiglio
DELIBERA
• di adottare come moneta di riferimento attuale per le regolazioni della Repubblica Veneta il BITCOIN pur continuando ad accettare quale seconda scelta per le transazioni con i propri cittadini o chiunque si interfacci con Repubblica Veneta la valuta EURO o altra valuta “FIAT” preventivamente concordata.
• Prende l’impegno di redigere nel proprio bilancio anche la valuta BITCOIN e definire i valori all’interno della Repubblica Veneta utilizzando come strumento di misura il BITCOIN.
• In base a ciò si determineranno per valore di scambio i rapporti di valore con le altre valute (tra le diverse monete al momento della necessità).
• Predispone che ne sia realizzata la opportuna comunicazione ai cittadini.
• Ne predispone la pubblicizzazione.
• Ordina la creazione di strumenti informatici Ad Hoc per poter eseguire in sicurezza tutte le operazioni in valuta BITCOIN da parte delle amministrazioni di Repubblica Veneta e delle Comunità in dedizione. Tutti i “wallet” (portafogli) in dotazione alla Repubblica Veneta e delle Comunità in dedizione dovranno essere della tipologia “non custodial”.
• Prevede la delega agli uffici della Repubblica Veneta e delle Comunità in dedizione per avviare accordi per l’istruzione sugli strumenti per l’utilizzo della moneta BITCOIN di chi volesse aderirvi sia in qualità di cittadino, sia in qualità di curioso che si affaccia per la prima volta al Progetto Politico della Repubblica Veneta.
Entrata in vigore
Valutato il carattere d’urgenza, per consentire di governare con efficacia il fenomeno che si viene a normare con la presente Delibera, questa entra in vigore, munita del sigillo dello Stato, firmata in calce dal Proveditor all’Economia e dal Camerlengo facente funzione dogale, il giorno stesso della sua pubblicazione sul sito web ufficiale della Repubblica Veneta “www.repubblicaveneta.net”.
Per quanto non contenuto nella presente Delibera, fa testo, quanto previsto nelle Delibere attualmente in vigore nello Stato e quanto previsto dagli Statuti e dalle Consuetudini che regolano il vivere civile delle Comunità che hanno fatto Atto di Dedizione alla Repubblica Veneta.
Venezia 14 dicembre 2024
Per il Maggior Consiglio.
Il Proveditor all'Economia
Carlo Zanotelli
Il Camerlengo Il Cancelliere
Carlo Dotto Silvano Viero