Prot. 05/24.05.001.COM
Dobbiamo ritenerci soddisfatti di questo ultimo 25 aprile, giorno che tutti i veneti ogni anno aspettano con trepidazione per festeggiare il Santo Patrono del Popolo Veneto, San Marco.
Molti veneti non pensano proprio al 25 aprile come una festa di liberazione che in Italia viene celebrata proprio in questo giorno senza che sia una ricorrenza specifica; bensì, noi tutti pensiamo che questo giorno sia stato scelto da chi ci occupa illegittimamente, proprio per togliere importanza alla festa identitaria del Popolo Veneto marciano che l’evangelista Marco ha contribuito a renderla festa primaria del Popolo Veneto e della Repubblica Serenissima, detta anche Repubblica del Leone, effige che rappresenta l’evangelista Marco.
Negli ultimi anni il trovarsi in Venezia nella Piazza dedicata all’evangelista Marco, esserci era diventato un obbligo, per dare visibilità alle istanze venete con la richiesta di tornare all’indipendenza dello Stato Veneto.
In questo giorno si eleva più forte ed echeggiante il grido “Par tera e par Mar, San Marco”, e soprattutto di rimando il “Territori Veneti Liberi”; territori che di fatto sono occupati ancora più illecitamente dopo il Decreto dello Stato italiano n° 212/2010; Decreto che sancisce l’abrogazione delle leggi di annessione dello Stato Veneto e delle sue provincie all’allora Regno d’Italia.
Se è vero che la legge ha un suo effetto, lo Stato italiano ha perso la sua effettività giuridica su questi territori, mantenendola solamente attraverso un’imposizione che esercita tramite il controllo territoriale con le forze di polizia e tramite la politica praticata dalle amministrazioni comunali.
Anche a Venezia in Piazza San Marco la politica negazionista praticata dal regime dello Stato che occupa illegittimamente i territori della Nazione Veneta, tenta di prendere il sopravvento sulla dilagante presenza del Popolo Veneto che opera laborioso e tenace per tornare ad esercitare il sacrosanto diritto di governarsi all’interno di un ripristinato Stato Veneto indipendente.
Gli spettacoli “circensi” che si tengono in piazza San Marco organizzati dal Comune di Venezia e la presenza di un sempre più fitto controllo della Piazza e della Città da parte della polizia politica occupante, intenta a fermare qualsiasi manifestazione che metta in risalto il diritto del Popolo Veneto a recuperare l’indipendenza della Nazione Veneta, ha portato quel luogo ad essere un campo di scontro con anche toni accesi, anziché essere luogo di incontro, un arengo identitario con il fine di festeggiare tutti assieme il Santo Patrono.
Purtroppo non si può non notare che nonostante la bandiera che quel giorno garrisce al vento sia la stessa, è diventata anche un modo di individuare i vari gruppi di fede indipendentista, divisi tra loro, trasformando una forza unica in una forza dispersa in mille rivoli, giusto ciò che lo Stato occupante vuole ottenere per soffocare sul nascere le istanze e le rivendicazioni di un Popolo.
La nota positiva che viene rilevata è che sempre più Comunità marciane si trovano a festeggiare ed onorare San Marco non più in Venezia ma nei propri Territori, cosa che diventa ancor più importante nel veicolare il messaggio di libertà del Popolo Veneto che non si manifesta solo in Piazza San Marco ma ovunque vi sia una riacquistata identità marciana.
Grande successo hanno avuto le feste organizzate per celebrare San Marco, dall’Associazione “Tere alte de San Marco” nella località di Falzè di Piave del comune di Sernaglia della battaglia (TV), dall’Associazione “Pasque Veronesi” a Verona, questi sono solo alcuni esempi tra le tante portate a termine da varie associazioni e gruppi in numerose altre località della Nazione Veneta.
Il Maggior Consiglio, coadiuvato da rappresentanti delle Comunità marciane che operano in comunione tra loro per far tornare la Nazione Veneta ad esercitare il diritto di essere uno Stato libero ed indipendente, per il secondo anno consecutivo ha festeggiato il Santo Patrono ad Aquileia, partecipando alla processione tenutasi presso la Chiesa di San Marco in Pineta ed alla successiva funzione religiosa celebrata nella Chiesa di S. Antonio Abate in località Belvedere.
Il Maggior Consiglio, plaude alla presenza di una rappresentanza delle Comunità Furlane durante la celebrazione dedicata a San Marco; segnale di incontro beneaugurante per un progressivo fraterno abbraccio tra popolazioni che nel rispetto delle reciproche differenze, tradizioni ed autonomie, tendono ad operare congiuntamente per il raggiungimento del fine comune del ritorno all’indipendenza ed alla libertà dei Popoli che compongono la Nazione Veneta e la Patria del Friuli.
Abbiamo voluto ancora una volta ritornare sui luoghi ove San Marco ha iniziato l’evangelizzazione delle terre Venete, dove risiedono le radici storiche del Popolo marciano. Dobbiamo dire che la cerimonia è riuscita oltre ogni aspettativa tanto da rilevare che, quest’anno, la partecipazione del Maggior Consiglio, oltre al Vice Sindaco di Aquileia, ha contribuito a far si che si siano aggiunti l’associazione lagunari in congedo ed anche una rappresentanza del Comando Territoriale dell’Arma dei Carabinieri.
Il prossimo anno saremo presenti a questo evento religioso che sicuramente sarà più partecipato, vista anche la riconferma della presenza del Prof. Danilo Leo Lazzarini, che quest’anno con la sua lode a San Marco e Aquileia tanto successo ha riscosso tra i presenti alla Cerimonia.
Vi aspettiamo numerosi nel 2025
Ufficio comunicazione
Maggior Consiglio.