Pubblichiamo la denuncia inviata all'UNESCO per violazione dei doveri alla custodia, protezione e all'integrità del Patrimonio culturale dell'umanità che è Venezia e di cui è parte integrante e di massimo valore il Palazzo Ducale da parte del Comune di Venezia. Ricordiamo che il Palazzo Ducale fu sede del governo, parlamento e residenza dogale della Repubblica Veneta e quanto avvenuto è in spregio al Popolo Veneto.
Spett. UNESCO
Direttore Generale
Signora Audrey Azoulay
Email: info@unesco.org
75352 Paris 07 SP
Francia
E per conoscenza
Responsabile UNESCO Veneto
Giulio Bodon
Email: giulio.bodon@regione.veneto.it
Spett. OHCHR Geneve (CH)
Independent Expert ,
mr. Livingstone Sewamyana
Email: ie-internationalorder@ohchr.org
Egr. Sindaco di Venezia
Brugnaro Luigi
Email: sindaco@comune.venezia.it
Spett. Bulgari S.p.A. Italia
Roma
Email: bulgariitalia@legalmail.it
Prot. 08/23.05.001 del 17.05.2023
Oggetto: Opposizione e richiesta di protezione del sito UNESCO del Palazzo Ducale in Venezia.
Signora Direttore Generale,
La presente per porre alla vostra attenzione la preoccupante situazione riguardante l'uso improprio e la violazione del Palazzo Ducale e di altri beni a Venezia, designati come Sito del Patrimonio Mondiale dell’Umanità sotto la protezione dell'UNESCO. Siamo venuti a conoscenza di trasferimenti impropri di proprietà demaniali, nullità di vendite di beni pubblici (compresi quote di società pubbliche situate nei territori del Popolo Veneto) e mancata salvaguardia dell'integrità e del valore di questi beni, non solo dal punto di vista economico.
Vogliamo sottolineare i seguenti punti:
1. La Repubblica Veneta non ha mai rinunciato al diritto di esistere in quanto aggredita militarmente e pertanto impedita di continuare a esercitare la propria sovranità. Ha formalmente ripreso il suo ruolo di governo dei propri Territori, rappresentando il Popolo Veneto attraverso la ricomposizione del Maggior Consiglio dal 2016.
2. I Territori della Repubblica Veneta, appartenenti al Popolo Veneto per diritto naturale, sono attualmente amministrati de facto dal 1866 dallo Stato italiano, che ne esercita i diritti reali ma non ne è il proprietario de jure.
3. Di conseguenza, persiste la presenza illegale e illegittima delle istituzioni italiane nei territori della repubblica Veneta, istituzione che ha avviato il processo di autodeterminazione riconosciuto dallo stesso Stato italiano, che ha il dovere di sostenerlo e facilitarlo in seguito alla ratifica del Trattato di New York nel 1977.
Notifichiamo pertanto:
1. L'operatività del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta e delle future magistrature, in buona fede, richiedendo la cooperazione nel rispetto e nell'attuazione del Trattato di New York del 1966 al fine di restituire al Popolo Veneto una rappresentanza statale e nazionale da parte dello Stato italiano e di tutti gli Stati firmatari del suddetto trattato.
2. Diffidiamo lo Stato italiano, in tutte le sue articolazioni, dal trasferire la proprietà, dalla malagestione o dal trascurare la gestione, la forma o la reputazione di qualsiasi bene tangibile o intangibile presente nei territori del Popolo Veneto o utilizzato nell'interesse del Popolo Veneto. Tali beni appartengono legittimamente al Popolo Veneto Marciano.
3. A tal fine, la Repubblica Veneta dichiara nullo e privo di effetto legale ogni titolo, ragione, causa o contratto stipulato, che riguardi qualsiasi diritto reale, che sia di proprietà, possesso, godimento o garanzia, su beni, quote di società o proprietà intellettuali detenuti dalle amministrazioni pubbliche italiane, comprese quelle locali, che devono essere completamente restituiti alla disponibilità della Repubblica Veneta, espressione del Popolo Veneto Marciano.
4. Eventuali proventi derivati dello sfruttamento dei beni demaniali dei Territori della Repubblica Veneta devono essere destinati al mantenimento/miglioramento dei suddetti beni, e tali fondi devono essere direttamente tracciabili.
La Repubblica Veneta informa che i dirigenti e i funzionari responsabili della negligenza o dell'alienazione dei suddetti beni saranno ritenuti responsabili e potranno essere chiamati a risponderne anche personalmente, secondo le misure e le procedure ritenute appropriate dalla Repubblica Veneta.
La Repubblica Veneta si riserva il diritto di indagare su eventuali disposizioni riguardanti i trasferimenti di diritti reali relativi alla sua giurisdizione avvenuti fin dal 12 maggio 1797 data nella quale la Repubblica Veneta, Stato neutrale, ha subito l’aggressione francese e tutti i successivi trattati di cessioni dell’Amministrazione a Stati stranieri.
Vogliamo segnalare la vergognosa cessione all’azienda Bulgari S.p.A. dell’uso del Palazzo Ducale che per oltre 1100 anni fu sede del governo, parlamento e residenza dogale della Repubblica Veneta e ora usato irrispettosamente come ristorante mondano mancando deliberatamente di rispetto per la memoria storica a cui il Popolo Veneto attribuisce a questo sito patrimonio culturale dell’Umanità.
In qualità di rappresentanti del Popolo Veneto chiediamo cortesemente l'urgenza e l'intervento dell'UNESCO per tutelare il patrimonio della Repubblica Veneta come Sito del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e garantire che lo Stato italiano adempia ai suoi obblighi secondo il diritto internazionale. Fiduciosi nell'impegno dell'UNESCO nella salvaguardia dei tesori culturali e storici in tutto il mondo.
Voglia gradire, Signora Direttore Generale, l’assicurazione della mia alta considerazione e di quella dei membri del Maggior Consiglio e apprezziamo la vostra sollecita attenzione a questa questione e attendiamo con interesse una vostra risposta.
Venezia, lì 17 maggio 2023
Il Proveditor agli Interni
Pasqualina Tramontin
Il Camerlengo facente funzione Dogale
Carlo Dotto