Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Riportiamo liberamente alcuni estratti dell'articolo di Alvise Fontanella del 02.09.2022 che desideriamo sottolineare e apparso sul sito "Serenissima News - Voce della Veneta Repubblica di ieri di oggi di domani". Per il testo completo vi invitiamo a leggere l'intero articolo cliccando qui: Insulti a Cadorna, Michele Favero condannato a Padova: è questione di libertà.
""Michele Favero, segretario di Indipendenza Veneta, è stato condannato dal Tribunale di Padova a pagare diecimila euro di risarcimento (più interessi e spese legali) al nipote del generale Luigi Cadorna, per aver insultato e diffamato il nonno con vari post su Facebook.
Non siamo più liberi di dire e scrivere quello che pensiamo sul generale Luigi Cadorna, l’uomo che mandò al macello centinaia di migliaia di giovani nella Grande Guerra, teorizzando i tristemente famosi “attacchi Cadorna” cioè attacchi frontali, allo scoperto, assalti impossibili, in cui i soldati morivano invano.
Il tribunale ha ingiunto a Michele Favero di cancellare immediatamente dalla sua pagina Facebook tutti i post contro Cadorna, pena l’ulteriore pagamento di 50 euro per ogni giorno di ritardo.
Favero non deve arrabbiarsi
Qual è il reato commesso da Michele Favero? Certo, ha insultato pesantemente, ha inveito contro il generale Cadorna. D’altronde anche Favero, come moltissimi veneti e non veneti, ha un parente mandato al macello da Cadorna: il fratello di suo nonno, Felice Favero si chiamava. Aveva 18 anni. Ma perbacco, il nipote mica deve arrabbiarsi per questo!
Ma vivaddio, sull’Isonzo duecentomila ragazzi furono mandati a morte certa, secondo la dottrina Cadorna, per spostare il fronte di pochi metri. E davanti a fatti come questi, quale critica, quale insulto, quale maledizione dovremmo considerare sproporzionata o eccessiva? Sentimenti ostili legati ai fatti. Come si fa a sostenere che gli insulti di Michele Favero a Luigi Cadorna sono «gratuita manifestazione di sentimenti ostili che prescinde dalla verità dei fatti storici»???
È palese, al contrario, che i “sentimenti ostili” di Michele Favero per Cadorna non sono certamente dovuti a screzi o antipatie personali, e non solo non “prescindono dai fatti storici“, ma sono anzi fondati su quei fatti storici, sono legati e limitati a quei fatti storici, che sono di quella ostilità l’unica motivazione!
Non siamo più liberi di scrivere quello che pensiamo di Mussolini, di Franco, di Mao, di Stalin, di Hitler, di Tito e di tanti altri personaggi che la coscienza e la verità ci impongono di definire criminali. Perché tutti avranno bene un nipotino che potrebbe teoricamente citarci in tribunale per aver eccessivamente criticato il nonno, e sa di poter trovare giudici che potrebbero accogliere le sue ragioni, se appena le nostre parole vengano giudicate troppo pesanti o troppo appassionate.""