Dolce & Gabbana si scusino
Lettera aperta
1 settembre, 2021 di
Dolce & Gabbana si scusino
Ilaria Pernigotti
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REPUBBLICA VENETA - MAGGIOR CONSIGLIO - UFFICIO DI PRESIDENZA


LETTERA APERTA - VENEZIA 31 AGOSTO 2021


ALL’ATTENZIONE DELLA DIREZIONE DOLCE & GABBANA



 Egregi Signori, Domenico DOLCE e Stefano GABBANA;


Apprendo dalle numerose segnalazioni, da parte dei cittadini veneti, giunte alla segreteria di questo ufficio di presidenza, del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta, che la Vostra Azienda ha commesso vilipendio nei confronti della bandiera del Popolo Veneto.


Ho avuto modo di verificare che durante la vostra manifestazione di moda, avvenuta nella nostra Capitale Venezia e precisamente in Piazza San Marco, la nostra bandiera veniva posta come tappeto e calpestata dal vostro personale in sfilata. 


Questo uso improprio della nostra bandiera è un atto deplorevole che offende profondamente la storia del Popolo Veneto e della Serenissima Repubblica di Venezia. Il nostro Popolo è costretto, ancora una volta, a veder calpestato e dileggiato il simbolo che lo ha rappresentato per oltre millecento anni e che è raffigurato nel Leone di San Marco.


È ancora vivo in moltissimi veneti il ricordo della mattina del 9 Maggio 1997, ove dei coraggiosi patrioti veneti, liberarono nottetempo Piazza San marco e dopo essere stati sopraffatti dalle forze speciali dello stato italiano occupante, il comandante di quelle truppe infieriva sulla bandiera del Popolo Veneto strappandola in malo modo dal mezzo usato dai patrioti, denominato Tanko.


Lo stesso dolore è rivissuto nei veneti quando domenica, nella loro Piazzetta San Marco, ribadisco territorio occupato, hanno dovuto vedere ancora una volta la propria bandiera vilipesa.


Questo deplorevole episodio dovrà trovare delle scuse ufficiali da parte della Vostra Azienda, affinché il ricordo del vilipendio subito, non debba continuamente riaffiorare ogni qualvolta un veneto, veda una vetrina dove sia esposto un prodotto Dolce & Gabbana.




Distinti Saluti


Silvano Viero

Presidente Maggior Consiglio

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