In data 06 giugno 2022 il Maggior Consiglio si è riunito in seduta ordinaria per affrontare il tema dell'assenza del rappresentante della Repubblica Veneta.
Ricordiamo che in data 04.06.2022, con conseguente delibera, veniva con voto unanime confermata la destituzione del CXXI Doge Albert Gardin.
Dopo ampia discussione nella quale venivano affrontate tutte le problematiche sorte con questa inedita situazione di blocco istituzionale all’unanimità il Maggior Consiglio decide che il prossimo CXXII° Doge dovrà essere frutto della massima e più inclusiva scelta tra tutto il Popolo Veneto.
Pertanto, in sostituzione della carica istituzionale del Doge, ora vacante, si è deciso eleggere la figura del Camerlengo, come la nostra gloriosa storia ci insegna, che avrà il compito di predisporre quanto necessario per l’elezione del CXXII° Doge.
Elezione del Camerlengo della Repubblica Veneta
Egregio Albert Gardin, dal 22 ottobre 2016 il Maggior Consiglio Le ha conferito la carica rappresentativa della Repubblica Veneta, nominandola CXXI Doge.
A causa delle Sue reiterate prevaricazioni verso le Istituzioni della Repubblica Veneta, le continue mancanze e violazioni al mandato Dogale (veda delibera sospensione) il Maggior Consiglio che si è riunito in Assemblea Ordinaria il 4 giugno 2022, ha deciso all’unanimità, di confermare la destituzione del CXXI Doge Albert Gardin.
Ringraziandola per il lavoro svolto sino ad ora, il Maggior Consiglio La invita cortesemente a voler restituire alla Segreteria, tutta la documentazione da Lei prodotta a nome della Repubblica Veneta.
Venezia, 7 giugno 2022
Per il Maggior Consiglio
Il Notificatore Cancelliere
Silvano Viero
Delibera di destituzione della carica di CXXI Doge
In data 30 maggio 2022, durante l'assemblea ordinaria del Maggior Consiglio, con voto unanime dei presenti è stato deliberato di
SOSPENDERE
l’efficacia del mandato a suo tempo conferito ad Albert Gardin, di rappresentare le istituzioni della Repubblica Veneta con il Titolo di CXXI DOGE.
IL CXXI DOGE
della Serenissima
L’elezione del CXXI Doge del
2016, uno degli eventi politici più importanti di questo inizio secolo, segna il
ritorno sulla scena mondiale della storica Repubblica Veneta, rimasta sotto
occupazione dal 1797 in conseguenza dei tradimenti e delle occupazioni europee.
Negli anni tra il 1977 e 1980 i territori veneti sono stati oggetto di molteplici iniziative politiche mirate alla decolonizzazione. Da parte di LIFE vi fu l’elezione di un Parlamento veneto indipendente denominato “Assemblea del Popolo Veneto” che sosteneva un Governo denominato “Autogoverno del Popolo Veneto”.
Sotto la Presidenza di Albert Gardin fu adottato, per allargare la base parlamentare, un nuovo sistema elettorale basato non più sul sistema dell’elezione pubblica diretta ma su quello della delega, per cui chi avrebbe avuto interesse ad entrare nel Parlamento Veneto avrebbe dovuto ottenere la delega di 20 cittadini veneti autocertificati.
In tal maniera il Parlamento si trasformò in un’assemblea dinamica di parlamentari non più eletti (le elezioni generali non erano alla nostra portata di realtà politica occupata) ma delegati popolari, e l’Autogoverno del Popolo Veneto venne ridefinito in termini più coerenti di Governo Veneto.
Parlamento e Governo non erano più concepiti come organizzazioni di resistenza all'occupazione, ma come espressione di rappresentanza politica della ritrovata e mai abolita Repubblica Veneta.
Questi avanzamenti politici fecero capire che la riorganizzazione della Repubblica Veneta sarebbe dipesa solo dai Veneti e che la nostra liberazione sarebbe consistita nella contestazione delle strampalate tesi occupanti e nella riorganizzazione della Repubblica Veneta “dov'era e com'era!”
Il processo di liberazione assunse così un colpo di accelerazione.
Il 2016 fu un anno decisivo: il Parlamento Veneto si riorganizzava e si convertiva nello storico Maggior Consiglio. Il Maggior Consiglio, oltre ai componenti del Parlamento Vento, sarebbe stato costituito non più da eletti o da delegati ma da patrioti responsabili;
A ogni patriota veneto, di tutti i territori della Repubblica Veneta, veniva riconosciuto il diritto/dovere di contribuire alla politica del Maggior Consiglio, divenendone membro ufficiale.
Il Maggior Consiglio si diede come primo obiettivo quello di dare un segnale forte di continuità politica e giuridica della Repubblica Veneta con l’elezione del CXXI Doge.
In risposta agli imbrogli anti-veneti degli occupanti italiani, si decise di effettuare l’elezione del Doge il 12 maggio 2016 (ricorrenza del colpo di stato francese a Venezia che forzò il Maggior Consiglio all’abdicazione in favore di un Governo Rappresentativo Provvisorio); l’elezione del Doge doveva essere libera e segreta, ogni veneto avrebbe potuto candidarsi.
Sulla base dei voti espressi, il 12 maggio 2016 in Palazzo Ducale, fu eletto il patriota Franco Rocchetta, al quale venne data una settimana di tempo per accettare la designazione ottenuta. Franco Rocchetta, pur riconoscendo la validità del procedimento elettivo, declinò l’incarico “per non venir meno ad impegni già assunti”.
Il Maggior Consiglio fissò dunque una seconda votazione il 22 Ottobre 2016 (triste ricorrenza del fantomatico “plebiscito” di passaggio dei territori veneti al nuovo occupante sabaudo).
Questa volta la votazione proclamò eletto Albert Gardin alla carica di CXXI° Doge, che accettò la nomina. Nella stessa seduta elettorale, il Presidente del Maggior Consiglio ratificò la nomina con l’apposizione del corno dogale (il copricapo tradizionale dei dogi). All’elezione seguì, la consacrazione cristiana del Doge avvenuta nella chiesa di San Zulian con un “Te Deum” di ringraziamento.
Dal 22 Ottobre 2016 la Repubblica Veneta è tornata ad essere rappresentata dal Doge come nel suo passato glorioso.