Suddivisione amministrativa territoriale dello Stato della Repubblica Veneta
Proposta e richiesta di miglioramenti da apportare alla prima bozza di questo innovativo progetto.
4 agosto, 2023 di
Suddivisione amministrativa territoriale dello Stato della Repubblica Veneta
Staff Repubblica Veneta
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Il Maggior Consiglio, stimolato dall'ufficio Dogale, nella persona del Camerlengo Carlo Dotto e dal Provveditor agli Affari Interni Pasqualina Tramontin, dovrà discutere e votare il nuovo assetto territoriale della Repubblica Veneta.

Si è deciso di anticiparlo al Popolo Veneto, tramite la pubblicazione in questa pagina WEB e poi ritrasmesso sul nostro canale ufficiale di Telegram oltre ai noti social, dell'elaborato della "Suddivisione amministrativa territoriale dello Stato della Repubblica Veneta".

L'obiettivo è che tutti possano valutarlo con coscienza, ne individuino le carenze e  indichino i miglioramenti da apportare alla prima bozza di questo progetto inviando le proprie deduzioni alla mail info@repubblicaveneta.net oppure scriverle nei commenti in fondo all'articolo entro fine Agosto. Quest'ultima opzione è riservata ai cittadini della Repubblica Veneta regolarmente iscritti all'anagrafe e in possesso quindi della cittadinanza.

Proposta:  Suddivisione amministrativa territoriale dello Stato

         Percorrendo a ritroso il percorso umano e politico che va dal periodo odierno alla prima struttura statale consolidata dell’era moderna dello Stato del Popolo Veneto, dobbiamo auspicare di avere la stessa capacità democratica, gestionale ed operativa, messa in campo da chi ci ha preceduto nel governo del territorio per il bene comune del Popolo e dello Stato.

       Nella fase storica attuale limitiamo l’approfondimento sulla struttura territoriale e amministrativa delle aree individuate nel recente passato della Repubblica con la denominazione di “Dogado” e di “Stato da Tera”; tali macro aree, compresa l’enclave istriana della città di Muggia, sono amministrate dalla Repubblica d’Italia.

       L’attuale suddivisione amministrativa dei Territori della Repubblica Veneta sotto il controllo della Repubblica d’Italia, prevede a cascata, la Regione, la Citta Metropolitana, la Provincia ed il Comune.  Per meglio inquadrarla geograficamente, forse in modo grezzo, al momento l’area territoriale cui ci riferiamo è compresa e suddivisa secondo l’ordinamento amministrativo della Repubblica d’Italia nelle seguenti provincie: Bergamo, enclave della citta di Crema ed area limitrofa di pertinenza inserita nella provincia di Cremona, Brescia, Verona, Rovigo, Padova, Vicenza, Belluno, Treviso, Venezia, Pordenone, Udine, porzione di territorio della Provincia di Gorizia comprese nello “Stato da Tera”, enclave della citta di Muggia ed aree limitrofe inserita nella provincia di Trieste.

         Questa suddivisione è il retaggio delle invasioni ed occupazioni che abbiamo subito dal 1797 ad oggi (giacobina-franco-napoleonica, austriaca e savoiarda-italiana); chiaramente tali gestioni accentratrici del potere, sono l’esatto contrario dello spirito federalista della Repubblica Veneta che lasciava ampio spazio di gestione dei territori nel rispetto dell’autonomia delle Comunità residenti.

      Per ora il nostro bersaglio principale deve essere il territorio amministrato dalla Repubblica d’Italia, tralasciando al momento i territori che componevano lo “Stato da Mar”, quindi ci soffermiamo sulle macro aree del “Dogado” e dello “Stato da Tera” per avere una suddivisione che tenga conto delle loro peculiarità fisico-geografiche ed economiche.

         La Repubblica del presente e quella che vogliamo proiettare nel futuro, si fonda sulle Comunità costituite in base alle potenzialità del territorio in cui sono insediate; infatti considerando l’attuale suddivisione in Regioni, Citta Metropolitane, Provincie e Comuni fatta dalla Repubblica d’Italia che non considera gli aspetti morfologici, produttivi e di sinergia delle varie zone, non viene data la giusta risposta alle esigenze delle popolazioni residenti.

        La Repubblica quindi intende suddividere il territorio di sua pertinenza in Comunità che si riconoscano al loro interno per tradizioni, cultura e capacità produttiva. Le Comunità devono essere in grado di autosostenersi, quindi nei territori di loro pertinenza dovranno avere la capacità di sviluppare sia un’adeguata agricoltura sia la produzione industriale sia il commercio sia le infrastrutture; va da sé che le zone in cui, per i più svariati motivi non potranno svilupparsi adeguatamente, queste potranno avere scambi compensativi di sussidiarietà con altre Comunità. Le Comunità dovranno avere la massima autonomia amministrativa nel rispetto dei propri Statuti e delle proprie Regole, senza mai andare in contrasto e perdere di vista il bene comune dell’appartenenza alla Repubblica Veneta.

      La Repubblica ritiene necessario ed opportuno, per raggiungere questi ambiziosi obbiettivi, procedere con la nuova suddivisione amministrativa dello Stato che potrebbe essere definita come segue:

         •    Macro area costiera
         •    Macro area delle pianure
         •    Macro area montana 
  

       A sua volta nelle macro aree succitate saranno costituite ed insediate le Comunità territoriali che avranno il compito di governare il territorio.

         I Territori della macro area costiera devono comprendere il delta del fiume Po, le lagune costiere e le fasce di territorio che collegano queste importanti aree; in questa fase riorganizzativa l’enclave della citta di Muggia ed il relativo territorio di pertinenza devono essere ricompresi nella macro area costiera che potrebbe essere indicativamente la casa delle seguenti Comunità: Monfalcone-Muggia e le pertinenze di pianura comprese nell’attuale provincia di Gorizia nei limiti dell’appartenenza allo Stato Veneto ante 1797, Aquileia-Grado, Palazzolo dello Stella-Porto Nogaro, Latisana-Lignano, San Michele al Tagliamento, Concordia Sagittaria-Portogruaro, Caorle-Eraclea, Jesolo-San Donà, Venezia-Mestre e le porzioni della laguna nord e centrale, Mira-Campagna Lupia, Chioggia-Codevigo e la laguna sud, Adria-Cavarzere-Loreo, Delta del fiume Po.

        I Territori della macro area delle pianure, potrebbe essere indicativamente la casa delle seguenti Comunità: Udine e Friuli di Pianura di pertinenza, Pordenone e Friuli di pianura di pertinenza, Treviso-destra del fiume Piave, Treviso-sinistra del fiume Piave, Bassano-Cittadella, Vicenza e le sue pertinenze di pianura, Padova e le sue pertinenze di pianura, Cologna Veneta- Este-Monselice, Rovigo-Polesine, Verona e le sue pertinenze di pianura, Soave, Legnago, Brescia e le sue pertinenze di pianura, Bergamo e le pertinenze di pianura comprese nell’attuale provincia di Bergamo nei limiti dell’appartenenza allo Stato Veneto ante 1797, Crema e circondario nei limiti dell’appartenenza allo Stato Veneto ante 1797.

       I Territori della macro area delle montagne, potrebbe essere indicativamente la casa delle seguenti Comunità: Cividale-Gemona del Friuli e zona collinare-montana nei limiti dell’appartenenza allo Stato Veneto ante 1797, Carnia, Cadore nei limiti dell’appartenenza allo Stato Veneto ante 1797, Agordino-Zoldano nei limiti dell’appartenenza allo Stato Veneto ante 1797, Belluno e relative pertinenze, Alpago-bacino idrografico montano del Celina, Feltre e relative pertinenze, Altopiano dei 7 comuni, Schio-Valdagno, Colli Berici, Colli Euganei, Valli dei monti Lessini, Lago di Garda sponda destra, Lago di Garda sponda sinistra, Val Camonica-Val Trompia-Val Sabbia e valli minori confluenti, Val Brembana-Val Seriana e valli minori confluenti.

      La base portante della Repubblica per il buon governo del territorio deve essere la Comunità, a sua volta il territorio della Comunità per una migliore e più capillare gestione amministrativa può essere suddivisa in più parti, meglio definite come Distretti e collegati in modo biunivoco con la Comunità di riferimento.

     Le Istituzioni della Repubblica sono consapevoli che nell’applicazione della suddivisione amministrativa dei territori compresi nel “Dogado” e nello “Stato da Tera” si verrebbero a creare delle situazioni anomale lungo la fascia di confine con la Repubblica d’Austria e con la Repubblica di Slovenija; infatti in conseguenza del comportamento guerrafondaio messo in atto dal Regno dei Savoia/Repubblica d’Italia dal 1866 in poi, il confine dello stato Veneto ante 1797 non collima con il confine orientale della Repubblica d’Italia.

      Si verrebbero a creare delle situazioni di enclave politica ed amministrativa sulle seguenti aree: Tarvisio e sue pertinenze non comprese nei confini dello Stato Veneto ante 1797, Provincia di Gorizia e sue pertinenze non comprese nei confini dello Stato Veneto ante 1797, Provincia di Trieste escluso il territorio della Citta di Muggia, in cui le popolazioni residenti, pur manifestando la loro appartenenza culturale e linguistica al patrimonio storico/culturale originato dal buon governo della Repubblica Veneta ante 1797, sarebbero costrette a rimanere sotto l’amministrazione della Repubblica d’Italia.

        Per consentire uno sviluppo armonico e pacifico dei territori succitati e di altri territori posti in adiacenza del confine che si verrebbe a creare con la Repubblica d’Italia, le cui popolazioni residenti fossero pervase dagli stessi sentimenti culturali e linguistici ereditati dal buon governo esercitato dallo Stato Veneto ante 1797, si suggerisce di provvedere alla loro consultazione, sotto l’egida di organismi internazionali (ONU) riconosciuti ed accettati da tutte le parti interessate, per dare a queste popolazioni la possibilità di decidere in piena autonomia da chi e come vorrebbero essere amministrate (rimanere amministrati dalla Repubblica d’Italia, amministrarsi in piena autonomia sotto la tutela dell’ONU, amministrarsi in piena autonomia sotto la tutela della Repubblica d’Austria o della Repubblica di Slovenija, amministrarsi in piena autonomia sotto la tutela della Repubblica Veneta).

         Le Istituzioni attuali della Repubblica non devono essere ancorate al passato, devono invece essere proiettate al futuro, per fare in modo che la Repubblica nel suo insieme torni ad essere un faro di civiltà ed un esempio di buon governo per tutti gli Stati del mondo.

Venezia, lì 03.08.2023

Il Provveditor agli interni     
Pasqualina Tramontin

Il Camerlengo
Carlo Dotto

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