La Signoria dei De Carrara ebbe molti conflitti con Feltre, finché la città passò al Duca di Milano, Giangaleazzo Visconti, il 7 Dicembre 1388.
Per festeggiare l'evento, la città volle che ogni anno in quella data si svolgesse una solenne funzione in Cattedrale o nella Chiesa di Ognissanti e stabilì una corsa di cavalli nella città con in palio 15 ducati d'oro.
Nel 1402 però, improvvisamente, il Duca morì a causa della peste. I Da Carrara si fecero avanti rivendicando immediatamente il possesso di Feltre.
La vedova Visconti e il figlio offrirono quindi Feltre e altre città alla protezione dello Stato di Venezia in cambio di denaro, ma l'abile Serenissima fece di meglio:
ottenne spontaneamente le loro dedizioni.
Fu così che prima Vicenza, poi Feltre, Belluno, Padova, Verona, Cadore, Ducato del Friuli, Aquileia, Istria, Brescia,Val Camonica Bergamo, Rovigo, Crema, Cremona,.si donarono ad essa in cambio della sua protezione.
E il 15 giugno 1404, Vettor Muffoni, nobile originario di Cesio e deputato feltrino, ebbe l'alto onore di consegnare le chiavi del governo locale e il bastone bianco (simbolo del dominio), all'ambasciatore dello Stato di Venezia, Bartolomeo Nani.
Da quel momento tutti i territori feltrini entrarono a far parte dello Stato Veneziano.
Quindi si cambiò la data dei festeggiamenti al 15 giugno, giorno di San Vito, mettendo in palio da parte del Maggior Consiglio e del Podestà i 15 ducati d'oro per la corsa dei cavalli nella città, in onore dello Stato di Venezia, la Serenissima.
Nel 1797 però, anche Feltre si trovò occupata illecitamente dalle truppe di Napoleone Bonaparte che, si sa, non perse tempo per depredare ogni sorta di bene e d'opera d'arte , ... ma non solo !
Usurpò i leoni di San Marco presenti in tutta la Repubblica Serenissima,rompendo loro la coda volta all'insù , simbolo di forza e grandezza della repubblica stessa, Feltre compresa, in tutti i territori da Brescia, Bergamo,Crema, Cremona, fino all' Istria e Dalmazia, giù per tutta la costa adriatica e le isole Ionie.
Dopo un anno di illeciti soprusi e devastazioni, Napoleone cedette all' Impero Austro Ungarico la Repubblica di San Marco ormai già impoverita con accordi subdoli, fino al 1866 quando, con il trattato di Campoformio, che fu un accordo ancora più depravato nei confronti di Venezia, si accordò di scambiare i territori dell' Alta Savoia con i territori della Serenissima donandoli al Regno d' Italia appena nato (1881), sotto votazione truffa, forzata dai fucili dei militi italiani che puntavano il popolo veneto a votare il "SI" per passare sotto al dominio italiano. Il voto non fu certo segreto: 69 furono i veri patrioti veneti che senza paura ebbero il coraggio di votare NO rimettendoci la vita.
Si ricorda che la vera storia è custodita inconfutabilmente a Ginevra, culla dei popoli, non certo nei libri di storia scritti sempre sotto comando dei vincitori.
Da qui in poi , tasse su tasse, soprusi e umiliazioni, il popolo veneto patì la fame e 8 milioni dei nostri avi veneti, fu costretto ad emigrare.
Ad oggi si contano 9 milioni di veneti nel mondo, dall'America latina all' Australia, suddivisi in varie comunità .
Ma la storia, in 156 anni di occupazione italiana, ancora non è cambiata. La Serenissima, poi chiamata Veneto e addirittura spacciata per " regione" d'Italia quando invece è uno Stato occupato, nel 1972 fu ulteriormente frantumata dei propri territori, creando la " regione " del Friuli.
Atto più che illecito compiuto dallo Stato Italiano che continua a fare da padrone in uno Stato Coloniale, gestendo addirittura politicamente, violando le leggi internazionali stesse dove viene citato il diritto di una Colonia all'autogestione Politica, in quanto uno Stato non può fare politica propria dentro ai territori di un altro Stato.
Il palio di Feltre, per la Repubblica Veneta, riesuma i tempi antichi mai tramontati, vivi in ogni vero veneto dalla coscienza risvegliata e pronta a voler ricomporre la propria Repubblica Serenissima con passione e dedizione.
Per festeggiare l'evento, la città volle che ogni anno in quella data si svolgesse una solenne funzione in Cattedrale o nella Chiesa di Ognissanti e stabilì una corsa di cavalli nella città con in palio 15 ducati d'oro.
Nel 1402 però, improvvisamente, il Duca morì a causa della peste. I Da Carrara si fecero avanti rivendicando immediatamente il possesso di Feltre.
La vedova Visconti e il figlio offrirono quindi Feltre e altre città alla protezione dello Stato di Venezia in cambio di denaro, ma l'abile Serenissima fece di meglio:
ottenne spontaneamente le loro dedizioni.
Fu così che prima Vicenza, poi Feltre, Belluno, Padova, Verona, Cadore, Ducato del Friuli, Aquileia, Istria, Brescia,Val Camonica Bergamo, Rovigo, Crema, Cremona,.si donarono ad essa in cambio della sua protezione.
E il 15 giugno 1404, Vettor Muffoni, nobile originario di Cesio e deputato feltrino, ebbe l'alto onore di consegnare le chiavi del governo locale e il bastone bianco (simbolo del dominio), all'ambasciatore dello Stato di Venezia, Bartolomeo Nani.
Da quel momento tutti i territori feltrini entrarono a far parte dello Stato Veneziano.
Quindi si cambiò la data dei festeggiamenti al 15 giugno, giorno di San Vito, mettendo in palio da parte del Maggior Consiglio e del Podestà i 15 ducati d'oro per la corsa dei cavalli nella città, in onore dello Stato di Venezia, la Serenissima.
Nel 1797 però, anche Feltre si trovò occupata illecitamente dalle truppe di Napoleone Bonaparte che, si sa, non perse tempo per depredare ogni sorta di bene e d'opera d'arte , ... ma non solo !
Usurpò i leoni di San Marco presenti in tutta la Repubblica Serenissima,rompendo loro la coda volta all'insù , simbolo di forza e grandezza della repubblica stessa, Feltre compresa, in tutti i territori da Brescia, Bergamo,Crema, Cremona, fino all' Istria e Dalmazia, giù per tutta la costa adriatica e le isole Ionie.
Dopo un anno di illeciti soprusi e devastazioni, Napoleone cedette all' Impero Austro Ungarico la Repubblica di San Marco ormai già impoverita con accordi subdoli, fino al 1866 quando, con il trattato di Campoformio, che fu un accordo ancora più depravato nei confronti di Venezia, si accordò di scambiare i territori dell' Alta Savoia con i territori della Serenissima donandoli al Regno d' Italia appena nato (1881), sotto votazione truffa, forzata dai fucili dei militi italiani che puntavano il popolo veneto a votare il "SI" per passare sotto al dominio italiano. Il voto non fu certo segreto: 69 furono i veri patrioti veneti che senza paura ebbero il coraggio di votare NO rimettendoci la vita.
Si ricorda che la vera storia è custodita inconfutabilmente a Ginevra, culla dei popoli, non certo nei libri di storia scritti sempre sotto comando dei vincitori.
Da qui in poi , tasse su tasse, soprusi e umiliazioni, il popolo veneto patì la fame e 8 milioni dei nostri avi veneti, fu costretto ad emigrare.
Ad oggi si contano 9 milioni di veneti nel mondo, dall'America latina all' Australia, suddivisi in varie comunità .
Ma la storia, in 156 anni di occupazione italiana, ancora non è cambiata. La Serenissima, poi chiamata Veneto e addirittura spacciata per " regione" d'Italia quando invece è uno Stato occupato, nel 1972 fu ulteriormente frantumata dei propri territori, creando la " regione " del Friuli.
Atto più che illecito compiuto dallo Stato Italiano che continua a fare da padrone in uno Stato Coloniale, gestendo addirittura politicamente, violando le leggi internazionali stesse dove viene citato il diritto di una Colonia all'autogestione Politica, in quanto uno Stato non può fare politica propria dentro ai territori di un altro Stato.
Il palio di Feltre, per la Repubblica Veneta, riesuma i tempi antichi mai tramontati, vivi in ogni vero veneto dalla coscienza risvegliata e pronta a voler ricomporre la propria Repubblica Serenissima con passione e dedizione.
Monica Sambo, 06 Agosto 2022