Trebaseleghe, 3 agosto 2021
Venuti a conoscenza da notizie di stampa dei fatti di “caporalato” e di sfruttamento delle persone che sarebbero emersi nei territori Marciani e che tali fatti coinvolgerebbero la ditta “Grafica Veneta”.
Notizia diffusa ed amplificata, con rumore di grancassa, dai media prezzolati di regime e dai clericali e neogiacobini nostrani, prontamente allineati a denigrare il cosiddetto “modello industriale veneto”, bollandolo come un sistema criminale sempre pronto a sfruttare i lavoratori ed organizzato per evadere le tasse.
Tali notizie così spensieratamente divulgate, emettendo già la condanna definitiva, senza attendere la sentenza dei giudici.
Noi oggi siamo qui per sostenere la verità dei fatti e per contrastare l’aggressione mediatica a “Grafica Veneta” in particolare e all’imprenditoria Marciana in generale, condannando il fenomeno del “caporalato” generato dal sistema di governo imposto dallo Stato occupante.
Quanto è accaduto ci fa riflettere su uno Stato che si poggia su un sistema politico-giudiziario marcio e corrotto fin dalle sue origini (sul finire del 1800 ha generato per esempio lo scandalo della Banca Romana, la diaspora ed il genocidio culturale delle genti Marciane, fino ai giorni nostri…), che deve emanare leggi per contrastare il “caporalato” (sistema nato, tollerato e prosperato tra le pieghe degli apparati di controllo pubblici dello Stato occupante), ora, degenerato a livello di piaga sociale.
Uno Stato che si arroga il diritto di detenere come colonia una Nazione mai vinta, ma piegata solo in conseguenza degli iniqui ed illegittimi trattati stipulati tra vari Stati europei contro la Repubblica Veneta, sottoscritti a far data dal 1797 (Campoformio), dal 1815 (Vienna), dal 1859 (Zurigo) e dal 1866 (Vienna), che continuano ad essere tuttora attivi ed a produrre deleterie conseguenze in danno della Repubblica Veneta.
In conseguenza dei succitati trattati, mai controfirmati e mai riconosciuti dalla Repubblica Veneta, il suo territorio è attualmente occupato, suddiviso ed amministrato da varie unità Statuali europee in spregio al Diritto Internazionale.
Pertanto non può essere permesso che si continuino a schiacciare i sentimenti di libertà e la richiesta di indipendenza che si leva da tutto il suo Popolo, il Popolo Marciano, che reclama a gran voce il ripristino del Diritto Internazionale calpestato, con il ritorno all’indipendenza della Repubblica Veneta ed il ritorno di giuste regole comportamentali che il mondo del lavoro “Veneto” deve applicare nel solco delle consuetudini del buon governo che il Popolo Marciano ha sempre tenuto come strada maestra da percorrere senza tentennamento alcuno.
Informo che le ricostituite Magistrature della Repubblica Veneta (Maggior Consiglio e CXXI° Doge), per dare una risposta concreta alle richieste di libertà e di indipendenza che arrivano dal Popolo Marciano, hanno dato inizio al percorso di decolonizzazione dei territori della Repubblica attualmente amministrati in modo illegittimo dallo Stato italiano.
Il percorso di decolonizzazione è iniziato il 5 giugno 2021, quando il Maggior Consiglio, nella pienezza dei suoi poteri, ha approvato la Delibera che fissa al 1 marzo 2023, la data di fine del sistema di governo coloniale italiano sui territori della Repubblica Veneta, e, del suo ritorno alla sovranità “dov’era e com’era”.
Il Maggior Consiglio ha stabilito di dare mandato al Consiglio d’Europa di sovrintendere alla trattativa sulla “Questione Veneta” per ristabilire i diritti inalienabili dello Stato Veneto alla sua sovranità territoriale.
Della questione sono stati ufficialmente investiti la Segretaria del Consiglio d’Europa ed il Presidente della Repubblica d’Italia.
Il Segretario del Maggior Consiglio e Plenipotenziario alla decolonizzazione.
Carlo Dotto