La vendita dell'Hotel Danieli di Venezia
9 gennaio, 2022 di
La vendita dell'Hotel Danieli di Venezia
Silvano Viero
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Questa settimana è arrivato lo scioccante annuncio che Bill Gates ha acquistato l'Hotel Danieli, il più antico hotel della laguna veneziana, tramite la sua Four Seasons Hotels Limited.

In realtà, Four Seasons non acquisisce direttamente proprietà ricettive, ma le gestisce per conto di investitori terzi.  I dettagli sono scarsi, ma sembra che la proprietà possa essere stata acquistata dal fondo di investimento americano, King Street Capital Management, che ha fornito il finanziamento per l'acquisto.  Un'ulteriore preoccupazione è l'annuncio di una completa ristrutturazione dello storico hotel, con King Street, ancora una volta, che si ritiene abbia fornito un ulteriore finanziamento di 30 milioni di euro.  Tuttavia, va notato che l'Hotel Danieli è ancora elencato come una proprietà del gruppo Marriott, quindi potrebbe essere che l'acquisto del Danieli da parte del signor Gates sia solo l'acquisizione dei diritti di gestione.

Una cosa è certa, beni come l'Hotel Danieli devono tornare ad essere venete.  Non è il caso che i beni di pregio della Repubblica Veneta vengano ceduti ai multimiliardari del mondo per specularci sopra ed arricchirsi ulteriormente, tenendo tali beni in strutture che evitano le tasse, mentre i figli e le figlie della Repubblica sono servitori a contratto di questi moderni faraoni.  Solo un governo corrotto e moralmente fallito, che odia i suoi cittadini ed il suo territorio, permetterebbe queste cose.  Beni come il "Danieli" devono essere tenuti in mani venete per creare ricchezza per le generazioni attuali e future, fornendo un patrimonio per i veneti in perpetuo.

Nel mio precedente articolo intitolato "Uno schema generale sull'economia della Repubblica Veneta ", al punto "(19) Pensioni" parlo di uno schema pensionistico privato per tutti i lavoratori veneti.  Un bene come l'Hotel Danieli potrebbe essere acquistato dal fondo pensione come parte del suo mix di investimenti complessivo, e gestito per conto dei contribuenti del fondo pensione, il popolo veneto, con tutti i profitti restituiti al fondo pensione.  Un manager professionalmente competente verrebbe nominato per gestire l'hotel, con una percentuale dei profitti annuali, diciamo dal 5% al 10%, da restituire al management ed al personale come bonus di fine anno, per incentivarli a lavorare sodo e migliorare continuamente l'attività, poiché ne beneficiano direttamente e finanziariamente dalla buona gestione e conduzione dell'hotel.

In questo modo, il bene rimane in mani private (tra i contribuenti del fondo pensione), ma sempre nelle mani del popolo veneto, con tutti i benefici di questo bene che spettano ai veneti.  In effetti, stiamo parlando di un'attività quasi statale, in quanto rimane nelle mani del popolo veneto, ma senza l'interferenza dello stato, pur essendo esposta alle forze del mercato ed essendo gestita professionalmente come un'impresa privata.  Questo è un modello che può essere sviluppato in tutta la Repubblica Veneta e replicato per attività infrastrutturali strategiche come aeroporti, elettricità, acqua, comunicazioni, grandi infrastrutture turistiche, ecc.

Riccardo Zanetti

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