Colleoni 15/04/2023 Visita: 426

DIVIDI ET IMPERA OVUNQUE

Uno stato debole è costretto a adottare il dividi et impera ovunque per mantenere il controllo a tutti i livelli, lo si può notare in tutto l’apparato statale che l’Italia addotta, dai più alti vertici fin giù all’ultimo dipendente pubblico che deve essere controllato.

Come si può anche solo sperare che qualcosa possa cambiare nella gestione dell’apparato statale burocratizzato all’inverosimile, proprio per mantenere un controllo su qualsiasi cosa. Inutile il susseguirsi al comando di compagini diverse seppur avverse, non possono fare nulla se non si adotta un sistema della sostituzione dei burocrati seduti alla dirigenza nei vari uffici e che da anni esercitano il loro piccolo potere senza nulla rischiare ma influenzando su qualsiasi scelta di cambiamento che possa sottrarre a loro il controllo. Bene sarebbe che la compagine vittoriosa una volta insediata, non solo avesse a disposizione i vari dicasteri ma avessero la possibilità di nominare uomo di fiducia in sostituzione del precedente. Solo allora ci sarebbe la speranza di una accelerazione verso un vero cambiamento e se ciò non dovesse avvenire almeno sarebbe chiaro a chi addebitare una colpa che altrimenti sarebbe continuamente rimpallata tra vari organi e enti statali. La vedo dura che ciò possa succedere, perché il più delle volte ai vertici delle degli apparati di stato si avvicendano figure clientelari e non certo messe lì per il valore delle loro competenze ma solo assoggettate ai poteri forti delle lobbie e varie categorie, Ministri senza laurea, corruzioni a tutti livelli anche nell’alta corte e sempre impuniti fanno il resto.

È tutta così la gestione italiana. Non ci sono speranze nemmeno nei comparti per la sicurezza. Non voglio parlare della difesa ma della sicurezza del cittadino. Credo non via sia al mondo un così alto numero di reparti militari e civili che svolgono il compito di polizia giudiziaria.

Polizia, Carabinieri in nero, carabinieri in verde perché forestali, finanza armata, polizia provinciale, e polizia urbana, armata e non. Tutto questo senza nessun coordinamento tra loro e molto spesso per spirito di corpo in competizione tra loro. Conseguenza? Il disservizio a costi altissimi. La dimostrazione semplice e basilare è che due pattuglie di diversa appartenenza se non coordinate vigilano la stessa piazza ma non la periferia della piazza. A livello logistico ogni corpo ha unna cassetta per rilevare impronte, un uomo di piantone, un ufficio denuncia, un dirigente con stipendio adeguato. Invece di esserci un computer ce ne sono 10 con aggiornamenti diversi. Inoltre molte volte, direi spesso, il cittadino viene giudicato che un avversario anziché un collaboratore aiutante. Può funzionare ancora a lungo? Quale immagine trasmettiamo a un turista che vede 6/7divise di colore diverso. Anche a un delinquente passa l’idea che può fare ciò che vuole. Conclusione, in Italia c’è il più alto numero di poliziotti pro capite e la piò alta diffusione di telecamere di sorveglianza con il risultato di un aumento a delinquere in costante crescita come è in crescita i reati impuniti.

Alla luce di quanto sopra scritto è facile desiderare che in uno nuovo stato veneto tutto ciò non debba accadere.

Si avrebbero ottimi risultati togliendo il divieto di licenziare un dipendente pubblico. In Italia non succede nemmeno quando, non un ufficio di PG lo rileva ma una trasmissione televisiva becca un timbratore in mutande a timbrare il cartellino e tornarsene a casa e viene assolto e rintegrato sotto un silenzio media assordante. Poi vengono a controllare lo scontrino alla vecchietta e apriti cielo.

Ai dipendenti pubblici deve essere richiesto come a qualsiasi autista di tram di sottoporsi al test antidroga e agni tre anni superare un esame di aggiornamento. Come un autista rinnova la patente. Mi sembra normale. Chiaramente al test antidroga deve sottoporsi qualsiasi persona rappresentativo dello stato, dal presidente della Repubblica al Presidente della Corte Costituzionale e a tutti gli altri.

Per quanto riguarda le forze dell’ordine addirittura la cosa è evidente che vi sia un unico corpo di polizia, con al suo interno tutti i reparti di specializzazione, Polizia Giudiziaria, investigazioni, traffico, anticrimine e antidroga. Ma tutti con lo stesso colore di divisa, con lo stesso distintivo, con la stessa preparazione e al comando di un unico coordinamento gerarchico.

Da eliminare il Corpo della finanza. Non si può pensare nel terzo millennio avere un reparto armato che vigila sulle imposizioni fiscali. Credo sia molto corretto che ciò avvengo fatto da un ufficio apposito e da personale preparato e al servizio del cittadino, al quale deve essere data la possibilità di avvalersi con fiducia di questo ufficio e non sentirsi sempre in difetto anche a causa di una burocrazia fiscale impossibile da rispettare e se ci riesci vieni controllato. Credo che molto c’è da copiare in questo campo d’altri stati, ad esempio dalla svizzera, Usa, Germania, dove viene applicata una tassazione misura d’uomo e non una gabella, con poche regole certe e chiare, con una pena certa per i violatori.

In Svizzera se ti compri una Porche, dopo due giorni arriva la polizia comunale a chiederti come è possibile che un operaio lo possa fare? Nessun problema, lo dimostri con una contabilità chiara e ti tieni la Porche. Negli usa le tasse sono una cosa seria e si rischia l’ergastolo come dimostrano alcune condanne” vedi Lehman e Brother”. Pero il boccalone politico italiano di turno in televisione che chiede per gli evasori italiani la stessa cosa, si dimentica di dire che in usa, la tassazione è del 33% sul netto. Esempio, se un dirigente guadagna 100 mila dollari ma ne spende 80 mila per vivere detraendo tutto quanto è concesso, ecco che pagherà il 33% su 20 mila dollari. Se detrae di più di quanto dovuto glielo fanno notare subito, se paga di meno arriva uno, non armato ma in giacca e cravatta, che se rileva un errore te lo fa notare e ti chiede la differenza. Nessun arresto, nessuna gogna mediatica nessuna notte insonne.

Ora fate i conti di aver guadagnato 100 mila euro in Italia. Apriti cielo

Il CGIA di Mestre certifica che la tassazione in Italia è del 63%,

Ma la vera domanda è, l’Italia è riformabile? Una cosa è certa nella Repubblica Veneta, nello stato veneto indipendente non deve succederà nulla di quello che l’Italia ha generato sulle terre Venete dal 1866. Via L’Italia sarà facile forgiare nuove menti e nuove persone che diverranno con il loro fare uomini di stato al servizio dello stato.