Colleoni 01/07/2023 Visita: 511
IMMIGRAZIONE O SCHIAVISMO ?
SBARCANO, SBARCANO E SBARCANO ANCORA...
FUTURI SCHIAVI DELLE ELITE, DELLE CORPORAZIONI ECONOMICHE E DEI LORO LEADER NEO SCHIAVISTI.
La domanda è, voi avete conoscenza di un flusso migratorio di proporzioni bibliche riconducibile ad una zona geograficamente ben definita, dovuta a occupazione militare perciò veri profughi a cui è stato tolto tutto anche la propria storia oltre che la propria terra?. Un vero esodo.
Beh, a molti sembrerà impossibile che ciò sia avvenuto senza che ve ne sia traccia o meglio che ne venga sistematicamente nascosta la storia o sistematicamente mistificata.
Questo popolo è il Popolo Veneto, si il Popolo Veneto, che subisce ancora dopo centinaia di anni una colonizzazione forzata ed un etnocidio culturale forzato e voluto per cancellarne la storia sostituendola con quella dell’occupante in ordine di tempo, L’Italia. Certo che L’Italia nel fare questo non ha vita facile per riuscire a cancellare la storia del Popolo Veneto, antica di migliaia di anni, con la sua fiorente cultura, con la sua lingua, con la sua storia e con uno Stato. Un Stato indipendente e sovrano con una propria storia che è la Storia di una Repubblica Veneta di oltre 1100 anni, precisamene dal 697 al 1797, anno in cui fù aggredita dall’allora esercito francese al comando dal più grande Ali Babà di tutti i tempi: Napoleone.
Nonostante l’Italia usi colonizzare i territori della Repubblica Veneta ancora oggi con il metodo conosciutissimo dell’immettere altre culture, attraverso una immigrazione forzata, il Popolo Veneto continua a parlare la sua lingua in famiglia, oltre 65% dei veneti parla il veneto, e guarda caso anche se alle generazioni nuove si nasconde la storia veneta per indebolirne le radici identitarie, sono proprio gli esuli veneti all’estero che più mantengono vive le nostre radici e la nostra storia. I nostri emigrati ovunque sono andati hanno esportato tutto il bagaglio culturale prodotto nel tempo e lo hanno conservato intatto, custodito gelosamente e con orgoglio. Hanno esportato la capacita del Popolo Veneto di costruire senza distruggere e migliorare ciò che trovavano. In Brasile, i nostri emigrati, hanno dato vita a comunità Venete, dato nomi Veneti a città e a intere regioni, facendosi apprezzare e amare. Non si pensi che per mantenere viva la loro identità si siano ghettizzati in quartieri arroccati ma al contrario diventavano immancabilmente punto di riferimento per tutti, divenendo parte integrante della società di quelle nazioni. Comunità Venete in Brasile, Messico, Guatemala, America, Canada, Belgio, Svizzera e Australia sono parte integrante di quelle nazioni pur mantenendo vive le tradizioni e la lingua nonché il legame nostalgico della terra Veneta dove le loro radici affondano.
Conoscete altri popoli che hanno fatto questo?
Anche qui oggi si vuole mantenere queste qualità di Popolo veneto, un popolo che ha subito torti indicibili ma sempre comunque generoso verso la propria terra, generoso nell’accogliere chi ha bisogno e chi sta fuggendo da situazioni uguali a quelle subite dagli emigranti Veneti. Non reputo vere le accuse faziose mosse da persone ignoranti che definiscono i Veneti dei razzisti, non lo sono mai stati, la prova è che con il duro lavoro ancora oggi mantengono l’occupante, il quale è in grado di sperperare a destra e a manca impoverendo tutti. I veneti sempre in movimento nel lavorare hanno costruito ricchezze che ora vengono rubate e sottratte illegalmente con truffe, raggiri bancari e con gabelle che gli italiani chiamano tasse. Tutto questo anche con la complicità dei veneti che hanno imparato o meglio mangiano alla mangiatoia di Roma.
No, nonostante tutto i Veneti non sono mai stati razzisti ma accolgono e sono i primi ad integrare chi ha bisogno e aiutano ancora di più chi vuol fare il Veneto, qualunque sia il colore della sua pelle qualunque sia la lingua madre. Ce ne sono molti nella nostra terra di immigrati o se vogliamo “foresti”, rispettati e accolti amorevolmente, perché hanno capito che ciò che si trova qui è frutto di valori difesi e costruiti nel tempo per il bene comune. Qui non si vuole schiavi economici, la schiavitù fu messa al bando nel 1100, centinaia di anni prima rispetto alla fine della schiavitù in America. Ecco che allora chi abbraccia tutto questo è il benvenuto. Certo non può essere il benvenuto, o chiedere di integrarsi, il foresto che viene per distruggere anziché costruire, che viene a delinquere anziché a lavorare, che viene a sfruttare il prossimo anziché aiutare, che viene a inquinare anziché a pulire, indistintamente dal colore della pelle, dalla lingua, dalla religione o dalla nazione del mondo da cui arrivi.
La nostra bandiera simbolo del Popolo Veneto contiene una parola molto chiara "PAX".
Questa parola rimane tale nel suo significato solo con il rispetto della nostra identità Veneta.
Tutto il resto lo si percepisce come aggressione deliberata e degna di difesa ad oltranza.
-No se pol far de manco-
Sebastiano Venier, eroe di Lepanto e 86° Doge della
Serenissima
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