Prot. 01/23.02.003.CD
Il pensiero è rivolto al Popolo di San Marco, residente nei territori del “Dogado”, dello “Stato da Tera” e dello “Stato da Màr” della Repubblica Veneta; è rivolto inoltre a quanti tra loro sono stati obbligati nel tempo ad abbandonare la terra dei loro avi.
Rivolgo inoltre un pensiero ai Patrioti che hanno partecipato all’azione del giorno 8 maggio 1997, che con il loro eroico gesto hanno “liberato” anche se per poche ore il luogo simbolo della Nostra Patria, Piazza San Marco.
L’eroico gesto compiuto dai Nostri Patrioti nel 1997, ha squarciato il velo di ipocrisia e di menzogne, tessuto dal perfido Stato che occupa illegittimamente una consistente parte dei Nostri territori; ipocrisia e menzogne messe in atto per cancellare la Nostra memoria storica di essere i componenti del Popolo di San Marco, eredi diretti dello stesso Popolo che orgogliosamente con la fatica, il sudore e con il sangue versato ha contribuito al buon governo, alla prosperità ed al mantenimento della Libertà della Nostra Patria.
Storicamente la tradizione di festeggiare il “Cao de Ano” per le nostre genti si perde nella notte dei tempi. Originariamente il “Cao de Ano” era fissato per il 25 marzo, giorno individuato anche come quello della fondazione della Nostra Capitale Venezia, avvenuta nel 421, indicato anche come il giorno dell’annunciazione del Signore, e, secondo un’antica leggenda greca, giorno della creazione del mondo.
In un secondo momento, per comodità di calcolo il primo giorno dell’anno, il “Cao de Ano”, fu anticipato al 1° marzo; infatti l’inizio del nuovo anno nella Repubblica Veneta riprendeva l’antica usanza di far iniziare l’anno con la primavera ed il risveglio naturale della vita.
L’introduzione del calendario gregoriano colpì anche i Nostri Territori a partire dal 1582, ma per non stravolgere il computo del tempo, le date dei documenti nella Nostra Patria la Repubblica Veneta, furono affiancate dalla dicitura “more veneto“, cioè “secondo l’usanza veneta” (ad esempio gennaio 1582 “more veneto” corrispondeva a gennaio 1583 del calendario gregoriano).
L’uso civile della data del 1° marzo come data iniziale dell’anno, ebbe termine nei Nostri Territori in seguito al sopruso perpetrato nel 1797, dalle orde sanguinarie e malvagie della Repubblica di Francia, capitanate dal perfido “nano corso”, che in spregio al Diritto Internazionale, anche allora vigente, occupò la neutrale Repubblica Veneta impedendole di proseguire nel governo dei Nostri Territori.
Infatti a partire dal 1797, i Territori della neutrale Repubblica Veneta hanno subito una brutale ed illegale colonizzazione che ha provocato e sta provocando tuttora un genocidio culturale, umano ed una spaventosa diaspora etnica, facendo così correre il rischio che al Popolo di San Marco fosse cancellata la memoria storica e la cultura originaria; questi fatti sono accaduti in conseguenza delle sanguinarie invasioni subite e dei conseguenti iniqui ed illegittimi Accordi e Trattati stipulati tra vari Stati europei a scapito della neutrale Repubblica Veneta, hanno contribuito al verificarsi dei fatti più nefasti per il Popolo di San Marco.
Nonostante i tentativi di cancellare la Nostra cultura, messi in pratica dagli Stati occupanti che si sono susseguiti nel controllo dei Nostri Territori dal 1797 ad oggi, la tradizione di celebrare il “Cao de Ano”, non è stata dimenticata, pur se affievolita ed in sordina è proseguita fino a giungere ai giorni nostri; infatti, oggi siamo qui per ricordarla e rilanciarla su tutti i Territori della Nostra Patria.
Quale può essere dunque il modo migliore per rilanciare e consolidare la celebrazione del “Cao de Ano” per il Nostro Popolo?
Personalmente credo che il modo migliore di rilanciare definitivamente la celebrazione della ricorrenza del “Cao de Ano”, deve andare di pari passo con il percorso che stiamo portando avanti affinché il Nostro Stato, la Nostra Patria, ritorni ad essere compreso tra gli Stati Indipendenti di tutto il Mondo.
Quindi la Repubblica Veneta, cui ci onoriamo di farne parte, rivendica con forza il Diritto Inalienabile di essere uno Stato Indipendente e Libero. Per dare conseguenza logica a questa rivendicazione il Nostro Stato s’è dotato delle strutture minimali di governo che sono già pronte ed operative per subentrare nella gestione della fase transitoria della decolonizzazione dei Nostri territori; decolonizzazione che deve riportarci nei Nostri confini legittimi, naturali ed originari, precedenti all’invasione francese subita nel biennio 1796/1797, così come individuati nella cartografia risalente al 1796.
Mi rivolgo pertanto a tutte le persone che ritengono di appartenere a qualsiasi titolo (culturale, linguistico, storico, ecc.) al Popolo di San Marco, anche se sono state obbligate alla diaspora e non più residenti nel Nostri Territori; territori che risultano attualmente occupati, suddivisi ed amministrati alla stregua di una colonia da varie unità Statali europee (Croazia, Grecia, Italia, Montenegro e Slovenia).
Quindi, porgo a tutte le persone che compongono e si identificano nel Popolo di San Marco i più fervidi auguri, affinché l’anno Marciano che verrà Ci porti la pace ed il rispetto per i sacrifici che abbiamo compiuto per mantenere alti i principii di cui la Nostra Storia è intrisa.
Auguro al Popolo di San Marco, che nell’anno Marciano 2023, si concluda con successo il Nostro percorso per tornare ad essere un Popolo Libero ed Indipendente nei Territori compresi nei nostri naturali confini originari antecedenti il nefasto biennio 1796/1797.
Ringrazio tutte le persone che credono nei valori di questa giornata particolare che è allo stesso tempo una celebrazione dei valori culturali e delle radici più autentiche Nostro Popolo ed è anche una ricorrenza gioiosa che preannuncia la ripartenza di un nuovo ciclo di vitalità della natura.
Bon “Cao de Ano” a tutti.
Gloria a San Marco nostro protettore.
Gloria al Popolo di San Marco.
Gloria alla Repubblica Veneta libera ed indipendente.
Venezia, lì 28 Febbraio 2022 more veneto.
Il Camerlengo facente funzione Dogale
Carlo Dotto
Per scaricare il testo originale - Bon dì e bon ano, Bon Cao de Ano